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Elisabeth Lardschneider morta in un incidente sull'Himalaya a 20 anni: promessa della Nazionale di arrampicata

Tragico incidente sull'Himalaya, con la 20enne climber italiana Elisabeth Lardschneider precipitata nel vuoto per 150 metri

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Elisabeth Lardschneider, promessa dell’arrampicata della nazionale italiana, è morta dopo essere precipitata durante una scalata sull’Himalaya. La 20enne altoatesina, che si trovava nella valle dello Zanskar, in India, per alcuni allenamenti, è precipitata nel vuoto per 150 metri ed è morta sul colpo.

L’incidente sull’Himalaya

La climber altoatesina, della squadra nazionale italiana giovanile di arrampicata sportiva, è precipitata nel vuoto mentre si trovava in India con un gruppo di sette persone per scalare nuove pareti diverse da quelle alpine.

Per cause ancora da accertare, la 20enne è rimasta vittima di un grave incidente mentre si stava allenando. Il salto nel vuoto per oltre 150 metri le è stato quindi fatale. Il corpo di Elisabeth Lardschneider verrà recuperato nelle prossime ore e verranno valutati con le autorità indiane tempi e modalità per rimpatriare la salma in Italia e in Val Gardena, dove risiedeva con la famiglia.

“Lo sgomento è grande in paese”, dice il sindaco di Ortisei, paese di cui era originaria Elisabeth, Tobia Moroder al giornale Dolomiten. Grande cordoglio in tutta la Val Gardena dove la ragazza e la sua famiglia sono molto noti.

Chi era Elisabeth Lardschneider

Promessa dell’arrampicata azzurra, Elisabeth Lardschneider era considerata da tutti un vero e proprio talento della disciplina. Appassionata sin da bambina al climbing, aveva iniziato a praticare l’arrampicata sportiva durante gli anni del liceo scientifico a Merano. E con la casacca azzurra si era tolta parecchie soddisfazioni negli ultimi anni.

Vincitrice dei campionati italiani giovanili Lead e terza all’EYC Lead Ostermundigen oltre che nella Coppa Italia Lead Mecenate, la 20enne era anche stata coinvolta dal Cai nel progetto Giovani Alpinisti che promuove i talenti emergenti dell’arrampicata.

A 14 anni aveva scalato a passo Gardena il Menhir, suo primo 8b, e nell’estate del 2022 insieme ad altri quattro amici era andata a scalare la parete ovest del Pik Odessa, montagna di 4.810 metri nel sud del Kirghizistan ai confini col Tagikistan.

Ma non solo allenamenti e vette, perché la gardenese era anche molto attiva nel club alpino sudtirolese Alpenverein e sognava un futuro professionale come guida alpina. La 20enne, inoltre, era aspirante dei mitici Catores, una sorta di unità speciale di alpinisti e soccorritori sulle Dolomiti.

elisabeth-lardschneider Fonte foto: ANSA/Facebook
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