Giorgia Meloni in conferenza stampa cita Spiderman, Cecilia Sala ed Elisa Claps, difende Musk e attacca Soros
Nella conferenza stampa di inizio anno, Giorgia Meloni ha citato Spiderman, Cecilia Sala, Elisa Claps e Berlusconi. Ha attaccato Soros e difeso Musk
La tanto attesa conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni, ormai tenuta nei primi giorni di quello nuovo come successo nel 2024 (quando era però stata rinviata per i problemi di salute della) è arrivata. Il tempismo, questa volta, le sorride. Se nel 2024 si era dovuta divincolare tra i casi spinosi di Emanuele Pozzolo e di Tommaso Verdini, il 2025 si è aperto con l’esaltazione – bipartisan – del lavoro diplomatico che ha permesso di riportare a casa Cecilia Sala dopo 21 giorni passati in una prigione dell’Iran. Tra i vari temi toccati nel corso della conferenza stampa, la vicenda Abedini e i rapporti con Donald Trump ed Elon Musk, con Starlink di SpaceX sullo sfondo. Citati anche Spiderman, Elisa Claps e Soros, oltre alle polemiche con i giornalisti.
Il racconto della conferenza
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Fine della conferenza stampa
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Il giudizio di Meloni su Mattarella
Una parlamentare di FdI ha detto che Mattarella fa opposizione? “Non sono d’accordo con le parole della mia parlamentare sul presidente della Repubblica e non ho notizie di una opposizione del presidente sulla riforma della giustizia e la separazione delle carriere”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. Meloni spiega di aver “grande rispetto per quel che dice Mattarella”.
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Il ceto medio
“Non ci sono cose che sono rimaste al palo: taglio del cuneo, aliquote, decontribuzione, tasse. Ci siamo concentrati sulla messa in sicurezza dei redditi che non potevano farcela e le poche risorse che avevamo sui redditi bassi. Sicuramente va dato un segnale al ceto medio a cui non è stato dato fino ad ora. Noi abbiamo fatto una riforma fiscale e cercheremo di fare dei passi graduali e, risorse permettendo, credo quest’anno un’attenzione vada data al ceto medio”.
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Il pensiero per Berlusconi
Sul lavoro il “Governo ha fatto molto” anche se, “per me, su questa materia non si fa mai abbastanza” e l’Esecutivo andrà “avanti con la strada che abbiamo già tracciato: concentrare le nostre risorse sui salari, sulle assunzioni e sulle aziende che assumono; decontribuzioni al Sud; fondi di coesione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa, parlando di “dati incoraggianti” con particolare riferimento agli ultimi pubblicati dall’Istat. La disoccupazione è scesa “ai minimi storici da quando vengono registrate le serie, al 5,7%, l’occupazione è ai massimi dall’Unità d’Italia, sono dati incoraggianti anche per la qualità di questo lavoro che è prevalentemente lavoro stabile, noi parliamo di 883 mila nuove assunzioni in questi due anni, ma se considerassimo solo quelle a tempo indeterminato arriveremmo al milione di posti di lavoro. Penso che Silvio Berlusconi possa essere fiero di noi.
Dei dati sull’occupazione forniti da Meloni noi di Virgilio Notizie ne avevamo parlato qui.
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Meloni cita Spiderman
Giorgia Meloni, parlando di se stessa, cita anche Spiderman: “A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità”. Questa la risposta della premier alla giornalista di Politico che le ha chiesto un commento sulla classifica che la colloca come la leader più influente in Europa: “Mi preoccupo. Ho sempre difficoltà a parlare di me stessa, è interessante il percorso, un percorso positivo all’occhio di Politico. Ma come diceva l’Uomo Ragno, a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità. Non so dire se abbiate ragione, e non penso che tra i leader europei sia utile costruire competizioni, insieme dobbiamo cercare di capire se la strategia è giusta ed eventualmente correggerla. Ho posizioni chiare che tendenzialmente non baratto, forte della chiarezza e del’approccio pragmatico. Non so valutare la vostra lettura, ma se ho una influenza cercherò di spenderla in modo positivo e proattivo”.
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L'accordo con Stellantis
“Sono soddisfatta dell’accordo con Stellantis, cerchiamo quello che possiamo per fare per avere sempre un approccio a tutela dei lavoratori”.
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Le voci su Ruffini in politica
Sulle voci di una discesa in politica dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, Meloni ha spiegato: “Gli esattori delle tasse sono quelli che notoriamente riscuotono maggior successo… sono dispiaciuta per alcune dichiarazioni. Noi abbiamo confermato Ruffini sapendo che era una persona non vicina alla nostra area e abbiamo guardato al merito. Il governo sta facendo il record dei proventi dalla lotta all’evasione fiscale, che Ruffini si dimetta per organizzare una associazione con Prodi per avere più spazio nel Pd e dice che la colpa è mia se c’è l’evasione fiscale mi pare ingeneroso”.
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Musk e la censura
“Il tema del peso di queste società che gestiscono piattaforme esiste da qualche anno. Il fatto che queste società che governano pezzi di comunicazione hanno un fatturato che supera il Pil di un Paese, è un problema che io ho posto anni fa. Ma è un tema più grave quando queste società decidono chi possa dire cosa. La libertà di espressione è alla base della democrazia. Questo non lo fa Musk, lo hanno fatto altri che hanno deciso chi poteva dire e cosa poteva dire. Io sono stata bannata varie volte. Il problema non può sorgere solo quando uno dei padroni delle piattaforme non è più d’accordo con me”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sull’influenza di Elon Musk con X e la sua possibile ingerenza nel dibattito pubblica dei Paesi europei.
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Aumentano le bollette, Meloni non risponde
“Sui temi del costo dell’energia, lei mi perdonerà, non è una questione sulla quale si può rispondere in 20 secondi e per rispetto dei colleghi mi fermo qui”, ha dichiarato in merito alle bollette in aumento.
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Meloni e la cosiddetta "norma anti-Renzi"
La cosiddetta norma anti-Renzi inserita nella legge di bilancio, è una norma “di iniziativa parlamentare, che condivido. Penso sia assolutamente normale che si vieti a chi ricopre incarichi di Governo e a chi rappresenta gli italiani in Parlamento di prendere soldi da Stati esteri, segnatamente esterni alla Ue. La notizia non mi sembra questa, semmai la notizia è che serva una legge per dire quello che il buonsenso, la coscienza, il buongusto avrebbero richiesto naturalmente”.
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Sui giudici della Consulta
“Sui giudici della Consulta non si è giunti al risultato perché all’inizio c’era solo un giudice da eleggere, la maggioranza ha tentato di farlo e l’opposizione ha fatto Aventino. Ora ce ne sono 4 complessivamente, penso che questo renderà più facile trovare una soluzione con le opposizioni. Per quel che ci riguarda siamo consapevoli di quanto sia importante, cercheremo di procedere spediti. Non dipende solo da noi, abbiamo avviato le interlocuzioni con le opposizioni”.
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La sede di Acca Larentia
“Non sono cose che sono state condivise con me, ma se lo chiede a me le dico la sede di Acca Larentia è una storica sede del Msi, ho letto che immobile era stato messo all’asta, se lo chiede a me chiaramente sono contenta che non sia diventata un fast food, per una sede così storica e delicata”. Giorgia Meloni risponde così alla domanda sulla decisione della Fondazione Alleanza Nazionale – nel cui Cda sono presenti numerosi esponenti di Fratelli d’Italia – di concedere 30 mila euro a fondo perduto all’associazione Acca Larentia, “presieduta da un autorevole esponente di CasaPound” si sottolineava nella domanda, per acquistare i locali che ospitavano la sede del Msi di Acca Larentia, a Roma.
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Le indagini su Arianna Meloni
“Non penso che i giudici abbiano messo nel mirino mia sorella ma mi stupisce che le vengano addebitate numerosissime cose che non ci sono. Questo mi ha molto incuriosita perché una cosa falsa può essere una svista, due cose false possono essere una svista, tre cose false possono essere una svista ma quattro cose diventano una strategia e allora mi interrogo sulla strategia. Dopodiché chiederò a mia sorella cosa ne pensa, se trova un minuto mentre stipa tutta gente, dei gangli dello Stato”. L’ha detto la premier Giorgia Meloni alla domanda su un’eventuale inchiesta per traffico di influenze a carico di sua sorella, Arianna Meloni che è responsabile politica di Fratelli d’Italia, nella conferenza stampa di inizio anno.
E ancora: “Io non ho mai parlato di complotto in più di due anni che faccio il premier. Ho detto che mi ha incuriosito il continuo voler raccontare attorno alla figura di Arianna cose non vere”.
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Riconoscimento al maresciallo Masini
“Ho chiesto ai carabinieri di sostenere le spese legali della difesa del maresciallo Masini e intendo chiedere al generale capo dei Carabinieri, generale Longo, di conferire un riconoscimento per il suo valore. Il maresciallo Masini ha fatto il suo lavoro”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di inizio anno rispondendo a una domanda sulla vicenda accaduta a Rimini nella notte di Capodanno quando un uomo ha accoltellato 4 persone, due 18enni e due anziani, prima di essere fermato e ucciso dal maresciallo Masini e che è ora indagato per eccesso di legittima difesa. Secondo la premier infatti “ci dobbiamo porre problema che sovente le forze dell’ordine temono di fare bene il loro lavoro perchè spesso accade che si trovino in un calvario giudiziario, credo che un approfondimento sulle norme vada fatto, ne parleremo con Piantedosi per capire insieme come si possa mettere fine a questo fenomeno”.
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La legge sulla cittadinanza
“Io penso che questo Governo si debba concentrare sulle materie che sono nel programma, molto corposo. Non metterei altra carne al fuoco. E penso che quella italiana sia un’ottima legge sulla cittadinanza“. Altro tema da affrontare sono “i tempi in cui si ottiene la cittadinanza nel momento in cui se ne ha diritto”, talvolta ci vogliono “due anni. È un tema che avevo già chiesto di affrontare ed è un segnale che va dato”. Meloni ha sottolineato come l’Italia sia una “delle nazioni che dà il maggior numero di cittadinanze in Ue” anche “ai minori“. Alla domanda se, a suo avviso, non sia giunto il momento di uno ius scholae o di uno ius culturae la premier ha risposto: “Continuo a ritenere che ci sia una ragione per cui lo ius soli o lo ius scholae non siano fenomeni diffusi nel mondo. La cittadinanza di un minore è di solito collegata alla cittadinanza della famiglia. Siccome nella stragrande maggioranza dei paesi non è possibile la doppia cittadinanza, se accade che un figlio acquisisce la cittadinanza e i genitori no e poi” questi ultimi “decidono di tornare in patria, il ragazzo diviene straniero nel suo paese di origine”.
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Meloni e le serie tv
“Non vedo una serie tv e non riesco a leggere un libro che non sia il Pnrr da più di due anni, non ho il tempo. Volentieri un giorno tornerò a fare queste cose che fanno gli umani, e non vedo l’ora. In realtà sono riuscita a vedere una serie in questi due anni, ed è Per Elisa, su Elisa Claps, che ho trovato molto bella”. Così Giorgia Meloni, rispondendo alla domanda se avesse letto i libri di Scurati su Mussolini e se avesse intenzione di guardare la serie tv tratta dall’opera.
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Meloni si ricandida? La sua risposta
“Ricandidarmi? Non lo so. Questo è un lavoro faticoso, faticosissimo, è una decisione che prenderò quando la devo prendere, anche valutando i risultati che ho portato a casa. Sapete che non sono abbarbicata alla poltrona: se posso essere utile cerco di essere utile, se non posso essere utile mi regolo di conseguenza. Non sono come rispondere alla domanda se escludo di ricandidarmi. Lei spesso mi fa domande che sono più desiderata piuttosto che modi per capire come la penso…”.
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Il commento sui dazi
“Per noi i dazi sarebbero un problema, ma non è una novità che le amministrazioni americane pongano la questione dell’avanzo commerciale. Il protezionismo non è un approccio che riguarda solo l’amministrazione Trump. Penso che di debba discutere su come affrontare” il tema “e penso che la soluzione dei dazi non sia quella giusta: faremo quello che dobbiamo fare per difendere” la nostra economia “parlando con gli Usa e l’Ue e credo che le soluzioni si debbano trovare”.
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La sfida al terzo mandato della Campania
“Nel Consiglio dei ministri di oggi noi impugniamo la legge regionale della Campania” che autorizzerebbe il terzo mandato del governatore.
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I rapporti tra Meloni e Trump
L’ultimo viaggio in Usa, “non rituale, era un’idea nata durante l’incontro di Parigi ed è stata l’occasione per confermare un rapporto molto solido, non so se posso privilegiato, ma certamente solido tra Italia e Usa. Io ho avuto un ottimo rapporto anche con Biden”, ma avere “due leader conservatori può rafforzare ulteriormente la convergenza”, cosa che sarebbe un “valore aggiunto per l’Italia e l’Ue”.
E sulla presenza all’insediamento del presidente: “Mi fa piacere esserci, sto valutando la compatibilità di agenda. Se riesco partecipo volentieri”.
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Le differenze tra Musk e Soros
“Per quello che riguarda le ingerenze dobbiamo ricondurre le cose nel loro alveo. Elon Musk è una persona molto nota e facoltosa che esprime sue posizioni. Ma quando di fronte a questo mi si dice che è un pericolo per la democrazia, devo dire che non è vero. Di persone note e facoltose che esprimono opinioni ne ho viste e spesso le esprimono contro di me, e non mi pare che nessuno si sia scandalizzato. Il problema è quando quelle persone usano le loro risorse per finanziare esponenti politici in giro per il mondo per condizionare le politiche di altri Paesi, e non mi pare che Musk lo faccia. Lo fa George Soros, e questo io lo considero un pericolo e un’ingerenza, mentre altri parlano di filantropia. Il problema allora qual è? Che Musk è ricco o che non è di sinistra? In passato è accaduto che alcuni miliardari censurassero la gente sulle loro piattaforme, come accaduto a Trump, e quella sì è un’ingerenza, ma lì andava bene. Se una persona esprime le sue idee senza finanziare partiti o associazioni, come fa Musk, perché io non ho avuto soldi da Musk, va bene. Altri li ricevevano da Soros, e lì andava bene? L’ingerenza c’è solo quando non si è d’accordo?”.
E ancora su Soros: “Nessuno ha fatto o fa una campagna antisemita su Soros, ma si potrà giudicare quello che fa? Lo considero molto più ingerente di Elon Musk. Quella è una ingerenza seria”.
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Musk ha aiutato Cecilia Sala?
“Non ho notizia” se Musk ha avuto un ruolo nella liberazione di Cecilia Sala. Lo dice la premier Giorgia Meloni rispondendo alle domande dei giornalisti alla conferenza stampa di inizio anno alla Camera.
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Le elezioni regionali in Veneto
Sulle elezioni regionali in Veneto: “Io penso che Fdi debba essere tenuto in considerazione. Penso che di queste vicende si debba discutere con serenità con gli alleati e lo faremo. Ci saranno elezioni regionali ampie e delicate, ne abbiamo cominciato a parlare e continueremo a farlo”.
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Meloni sull'impegno di Trump in Ucraina
“Francamente non prevedo un disimpegno” di Trump in Ucraina, “non leggo questo dalle sue dichiarazioni. Ha parlato in più occasioni di ‘pace con la forza’ e io ho sempre sostenuto che l’unico modo per costringere la Russia a sedersi ad un tavolo di trattative era costruire una situazione di difficoltà” sul campo. “Trump ha la capacità di dosare diplomazia e deterrenza e prevedo che anche questa volta sarà così. Lui può andare avanti nella soluzione, ma non prevedo che questo significhi abbandonare l’Ucraina”, circostanza che “sarebbe un errore dal mio punto di vista”.
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Salvini ministro dell'Interno?
“Non sono tendenzialmente favorevole alla parola rimpasto. Salvini sarebbe un ottimo ministro dell’Interno ma anche Piantedosi è un ottimo ministro dell’interno”.
Sul caso Santanchè: “Non sono la persona che giudica queste cose prima che accadano, vediamo cosa deciderà la magistratura e poi ne parlerò ovviamente con il ministro Santanchè”.
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La questione Todde in Sardegna
“La presidente Todde ha annunciato ricorso, quindi io non voglio entrare nel merito, rispetto a questo diciamo che non sono il tipo che gioisce se qualcuno che vince le elezioni poi decade per questioni burocratiche o giudiziarie”.
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Il problema delle carceri
“Ascolto sempre con attenzione le parole del b. Quello che dice sull’amnistia è rivolto ai Governi di tutto il mondo, e non in particolare all’Italia, che ovviamente intende fare la sua parte per garantire condizioni migliori a chi deve scontare una pena in Italia. La mia idea non è che questo si debba fare adeguando il numero dei detenuti o i reati alla capienza delle nostre carceri. Dobbiamo adeguare le nostre carceri alle necessità. Questo fa uno Stato serio, è per questo -che abbiamo nominato un commissario straordinario all’edilizia penitenziaria per realizzare 7000 nuovi posti“.
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Le sparate di Trump su Groenlandia e Panama
“Su Groenlandia e Panama, mi sento di escludere che gli Stati Uniti nei prossimi anni si metteranno a tentare di annettere con la forza territori. Noi abbiamo già visto Trump presidente degli Usa, siamo di fronte a una persona che quando fa una cosa la fa per una ragione. Penso che le sue dichiarazioni siano più un messaggio ad alcuni altri grandi player globali, piuttosto che rivendicazioni ostili nei confronti di quei Paesi. Il canale di Panama fu costruito a inizi del ‘900 dagli Stati Uniti, ed è fondamentale per il mercato mondiale e per gli Usa. La Groenladia è un territorio particolarmente strategico, ricco di materie prime strategiche: sono territori su cui negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente protagonismo cinese. Per il Canada si potrebbe fare un ragionamento simile. La mia idea è che queste dichiarazioni” di Trump “rientrino nel dibattito a distanza fra grandi potenze. Un modo energico per dire che gli Usa non rimarranno a guardare di fronte alla previsione che altri grandi player globali muovano in zone di interesse strategiche per gli Stati Uniti e, aggiungo io, per l’Occidente. Mi confronterò anche con i miei omologhi dell’Unione europee nelle prossimi ore, ma questa a me pare la questione”.
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I centri in Albania e le sentenze della Cassazione
“A me pare che le sentenze della Cassazione diano ragione al Governo”, in quanto dicono che “che spetta al governo stabilire i Paesi sicuri”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa assicurando che i “centri in Albania sono pronti a essere operativi”. Poi, “lo scorso anno gli sbarchi sono diminuiti del 60%, negli ultimi anni giorni sono quasi azzerati”, ma “i centri per quanto ci riguarda sono pronti a essere operativi”.
E ancora: “Conseguentemente il giudice non può sistematicamente disapplicare il trattenimento dei migranti che arrivano da quei Paesi, ma può motivare il caso specifico. Che è una cosa completamente diversa da quello che hanno fatto i magistrati del tribunale di Roma che non entrano nel merito del singolo caso”.
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Referendum su giustizia e autonomia differenziata
“Se riusciamo io vorrei fare in questa legislatura anche i referendum (su giustizia e autonomia differenziata), ma per me l’importante è portare a casa le riforme e consentire agli italiani di esprimersi su queste materie. Sulla giustizia ci sono state aperture anche da alcuni partiti dell’opposizione ma non credo si arriverà ai due terzi”.
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Meloni e le tempistiche delle riforme
“Le tempistiche delle non dipendono da me, il mio intento è di andare avanti con le riforme con determinazione e velocità. Le riforme sono costituzionali ed hanno delle tempistiche ampie e c’è un lavoro parlamentare. Io ho promesso che avrei consegnato un’Italia migliore di quella che ho trovato e queste riforme sono necessarie. Sulla riforma del fisco puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria e se riusciamo a fare anche il codice tributario. vogliamo procedere spediti”.
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Giorgia Meloni sceglie Vittorio Rizzi come capo del Dis dopo Elisabetta Belloni
Il prefetto Vittorio Rizzi sarà il nuovo capo del Dis, la nomina sarà formalizzata in Consiglio dei ministri: “Vi confermo che abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi attuale vicedirettore Aisi, che prenderà il posto di Elisabetta Belloni. Un funzionario dello Stato di primo ordine e chiaramente la nomina verrà formalizzata nel prossimo Consiglio dei ministri previsto oggi”, ha aggiunto Meloni che ha citato gli “straordinari risultati operativi” raggiunti da Rizzi in vari ruoli ricoperti e “che sono apprezzati sia dentro che fuori i confini nazionali”.
E su Elisabetta Belloni: “Ho una stima e un rispetto enormi per Elisabetta Belloni che approfitto per ringraziare del lavoro straordinario che, insieme allo staff, ha fatto per la presidenza del G7. Belloni è un funzionario capace, coraggioso e di lungo corso, il mio rapporto personale e la stima sono assolutamente inalterati e mi pare che la sua esperienza sia parecchio ambita al di fuori dei confini nazionali. E prevedo che il suo percorso non termini qui. Spero che quello che ha detto Belloni possa contribuire a chiudere una querelle francamente inutile (…). Ho letto molte ricostruzioni che non corrispondono a verità, tanto che la stessa ambasciatrice ha deciso di rilasciare un’intervista con dichiarazioni che corrispondono a verità, cioè lei ha deciso di anticipare la sua uscita dal suo incarico per evitare di finire nel tritacarne che di solito accompagna nomine così importanti. Dopodiché ha consegnato le sue dimissioni prima di Natale. Quindi le vicende di questi giorni (il caso Sala o SpaceX, ndr) non c’entrano assolutamente niente. Io e lei abbiamo concordato di attendere la fine delle vacanze natalizie per darne notizia e organizzare la transizione serenamente. Poi le cose sono andate come sono andate…”, sottolineando di aver letto anche che le dimissioni di Belloni potessero essere legate alla vicenda di Space X, ma “le cose sono molto più tranquille e serene”.
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Meloni su Starlkink e SpaceX: "Non uso il pubblico per fare favori"
“Sono abbastanza colpita da come alcune notizie false rimbalzino e continuino a essere discusse anche dopo essere state smentite, come il contratto smentito con SpaceX (…). Usare il pubblico per fare favore agli amici non è mio costume (…), io valuto l’interesse nazionale. E non ho mai parlato personalmente con Musk di queste vicende”.
E ancora su Starlink: “Neanche io personalmente ho le idee chiare si questa vicenda, si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate, parlando con il soggetto tecnologicamente più avanzato per questo lavoro, perché non ci sono alternative pubbliche. L’Italia e l’Europa non sono arrivate in tempo a immaginare tecnologie pubbliche che fossero in grado mettere in sicurezza queste comunicazioni. Oggi ci si sta lavorando, domani magari ci saranno soggetti pubblici in grado garantirle. L’alternativa non è un soggetto pubblico, ma è non avere la protezione di questi dati. Questo in un dibattito serio sarebbe il tema, ossia quale è lo scenario preferibile. Io sono laica su questo dibattito, però devo porre la questione, perché se domani quelle comunicazioni finiscono nelle mani sbagliate, il governo è responsabile: non posso fare finta che il problema non esiste”.
Quindi su Elon Musk: “Non è la prima volta che accade” che si discuta di affidare ad un privato un servizio delicato come quello delle comunicazioni che potrebbero essere affidate a Starlink. “Lo stesso problema ci fu per il data center. Ma quando ciò venne affidato a Microsoft nessuno si è stracciato le vesti. Allora il problema sono le idee di Musk. Io non faccio favori ad amici ma non accetto che si attacchi una lettera scarlatta” a Musk.
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Il caso Abedini e il dialogo con gli Usa
“Per quello che riguarda Abedini il caso è al vaglio della ministero della Giustizia, c’è un vaglio tecnico e politico, e secondo il trattato con gli Stati Uniti. È una vicenda che bisogna continuare a discutere con gli amici americani: avrei voluto parlarne con Biden, che ha dovuto annullare il viaggio (per gli incendi a Los Angeles, ndr) e a cui mandiamo la nostra solidarietà. Le interlocuzioni ci sono e ci saranno: il lavoro ancora complesso non è terminato ieri e penso si debba discutere nei dettagli nelle sedi opportune”.
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Il caso di Cecilia Sala e la triangolazione con Usa e Iran
Sul caso di Cecilia Sala “c’è stato un lavoro di triangolazione diplomatica con Iran e Usa per quello che riguarda una svolta nel caso, non direi che c’è stato un momento di svolta perché la questione è stata seguita dall’inizio. Le interlocuzioni con l’Iran sono di natura diplomatica e di intelligence, il Governo è tenuto alla riservatezza in questi casi. Mantovano è stato al Copasir ed è pronto a tornare nel caso in un’ulteriore audizione, ricordiamo che in Iran sono presenti altri 500 italiani e bisogna essere molto cauti (…). Non è un lavoro che ho fatto da sola, ringrazio Mantovano, intelligence, il ministro Tajani, il corpo diplomatico e voi stampa perché sapete che la famiglia ha chiesto una sorta di silenzio stampa, ho trovato atteggiamento stranamente responsabile che ha aiutato molto”.
E sulla telefonata alla madre della giornalista: “Ieri è stata una bella giornata per l’Italia intera, per il sistema Italia per le tante persone che ci hanno lavorato, una bella giornata per me e vi farò una confessione: tra le molte cose che accadono quando si ricopre un incarico complesso come il mio posso dirvi che non ho provato un ’emozione più grande in questi anni rispetto a quando ho detto alla madre di Cecilia che sua figlia tornava a casa. Voglio condividere con voi questo e ringraziare i tanti che hanno permesso che questo accadesse”.
Poi ha aggiunto: “Non posso dire che qualcuno abbia sbagliato. Noi abbiamo 500 italiani in Iran, qualsiasi comunicazione non potrebbe rimanere riservata. Non scendo nel dettaglio lo farà il sottosegretario Mantovano al Copasir”.
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Meloni ai giornalisti: "Serve rispetto reciproco"
“Mi capita sempre più spesso di trovare virgolettati sui giornali, dichiarazioni che non solo non ho mai detto e pensato ma spesso vengono riportati fatti non avvenuti. Mi piacerebbe che da qui provassimo a ripartire con un piede diverso: io assicuro rispetto, ancora di più rispetto per il vostro lavoro e mi permetto di chiederlo a voi”.
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Il disegno di legge sulla diffamazione
Il disegno di legge in discussione in Senato di iniziativa di Fdi sulla diffamazione a mezzo stampa “non lo si può definire un tentativo di limitare la libertà di stampa”.
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La precisazione sulle ordinanze cautelari
“In attuazione della direttiva europea del 2016 che riguarda il pieno rispetto della presunzione di innocenza, il Parlamento ha delegato il Governo ad approvare un decreto legislativo secondo cui non può essere pubblicata per intero o per estratto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. È consentito al giornalista di avere l’ordinanza, si chiede al giornalista di una fare sintesi. Si può continuare a dare notizia dei fatti di cronaca rilevanti, si chiede di non fare copia e incolla dell’ordinanza perché sono contenuti dati sensibili e stralci di intercettazioni. Non c’è nessuna limitazione del diritto di informare ed essere informati. E il governo non ha ritenuto di inserire pene per chi dovesse violare le prescrizioni”.
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Polemica con i giornalisti
Giorgia Meloni apre con una polemica con i giornalisti: “Non ritengo di dovermi difendere dalla previsione di rappresentare un limite o un problema per la libertà di stampa o per la democrazia. Vengo accusata di non rispondere alle domande dei giornalisti. Ho chiesto di fare un calcolo sul 2024: è emerso che nel corso dell’anno ho risposto a 350 domande, quasi una al giorno. Ho fatto la scelta di non partecipare alle conferenze stampa dopo i Consigli dei Ministri, una scelta precisa: da un lato si accusa il governo di eccessivo leaderismo, ma ritengo giusto che i provvedimenti siano presentati dai ministri. Mi stupisce che si metta insieme nello stesso intervento l’idea che il Governo intenda comprimere i diritti per la stampa e l’opera attenta di sostegno” al settore svolta dal sottosegretario “Barachini”, perché “tutto quello che fa Barachini è una scelta del governo e non del sottosegretario” singolo.
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Giorgia Meloni è arrivata
La premier è arrivata alla Camera: inizia la conferenza stampa.
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I numeri della conferenza stampa
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Attesa per la conferenza stampa di Giorgia Meloni
Cresce l’attesa per la conferenza stampa di Giorgia Meloni, organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione stampa parlamentare alla Camera dei Deputati, nell’Aula dei Gruppi parlamentari. Previste decine di domande soprattutto dopo i casi legati a Cecilia Sala e Abedini, ma anche sui rapporti con Donald Trump, Elon Musk e la vicenda Starlink.