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Perché Donald Trump vuole Groenlandia, Panama e Canada? Cosa c'è davvero dietro secondo Giorgia Meloni

Giorgia Meloni risponde sulle dichiarazioni di Donald Trump su Groenlandia e Panama, interpretandole come un messaggio ai grandi player globali

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Giorgia Meloni ha detto la sua in merito alle forti affermazioni di Donald Trump sull’annessione della Groenlandia e di Panama, territori strategici per gli Stati Uniti. Secondo la premier, le dichiarazioni di Trump sono “un messaggio ad alcuni altri grandi player globali”. Meloni chiude la risposta confermando che tratterà il tema con i colleghi europei.

Donald Trump vuole Groenlandia e Panama

Di recente Donald Trump ha espresso la propria futura politica estera senza mezzi termini. Interrogato da un giornalista in merito, Trump ha dichiarato che intende riconquistare Panama, annettere la Groenlandia e infine ha mostrato la cartina degli Stati Uniti comprendente anche il Canada. Su carta, molti commentatori hanno parlato di un futuro fatto di guerre, con l’esercito più forte del mondo pronto a colonizzare territori autonomi e indipendenti.

Le motivazioni appaiono diverse a seconda del caso di Panama, Groenlandia e Canada. Alla base delle intenzioni vi è la cementificazione della propria posizione dominante, ma anche l’allargamento della sfera di influenza. Il canale di Panama, ceduto, rimetterebbe la Cina al suo posto, mentre la Groenlandia non serve affatto per le risorse naturali da estrarre, ma per avere un ingresso sul Mar Glaciale Artico e innalzare un ulteriore scudo di difesa contro le azioni russe.

Donald Trump e Giorgia MeloniFonte foto: ANSA
In foto Giorgia Meloni e Donald Trump

Infine c’è il Canada, che non risponde soltanto all’ideologia statunitense che vuole prendersi il Nord, ma permetterebbe un maggior controllo sull’Artico, al momento dominato da Cina e Russia.

L’ipotesi di Giorgia Meloni

Secondo Giorgia Meloni, non c’è da preoccuparsi e le dichiarazioni di Donald Trump sarebbero in realtà da circoscrivere a un dialogo aggressivo per mettere in chiaro le posizioni americane rispetto ad alcuni player globali.

In conferenza stampa, la premier ha risposto ad alcune domande e ha sottolineato come il canale di Panama sia stato costruito dagli Stati Uniti ed è tuttora fondamentale per il mercato mondiale e per gli Stati Uniti stessi. Motivo per cui Trump sarebbe interessato a riprendersi ciò che in passato è stato ceduto.

Su Groenlandia e Canada, invece, la questione sarebbe in chiave anticinese, perché entrambi i territori sono sottoposti a un crescente protagonismo del Dragone. “La mia idea è che queste dichiarazioni rientrino nel dibattito a distanza fra grandi potenze” – ha spiegato la visione dell’amico Trump – “un modo energetico per dire che gli Stati Uniti non rimarranno a guardare di fronte alla previsione che altri grandi player globali muovano in zone di interesse strategico per gli Stati Uniti e, aggiungo io, per l’Occidente”.

La questione del Canada

La questione del Canada è però ancora più complessa. Si sta avvicinando il momento in cui Trump entrerà ufficialmente in carica, ma non ha perso tempo in missioni di avanscoperta. Tra queste c’è anche la pressione per far dimettere il primo ministro Justin Trudeau, facilmente attuabile dopo le pressioni su dazi al 25% minacciate dal presidente americano.

Mentre il presidente americano minaccia l’uso della forza e Giorgia Meloni difende il suo alleato, i Paesi coinvolti denunciano questa “forma di imperialismo” e si dicono pronti a difendersi.

Ha fatto particolarmente impressione la cartina degli Stati Uniti mostrata da Donald Trump sul proprio social. Questa, infatti, inglobava sotto la bandiera americana anche il Canada. Il primo ministro canadese uscente ha commentato che “non c’è la minima possibilità che il Canada diventi parte degli Stati Uniti” e che “non soccomberà alle minacce di Trump”, gli fa eco il ministro degli esteri.

donald-trump-groenlandia-panama-canada Fonte foto: ANSA
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