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Bollette del gas in aumento, la nuova stangata dopo lo stop delle forniture della Russia all'Ucraina

Con lo stop alla fornitura russa all’Ucraina si annunciano nuovi rincari anche in Italia per le bollette del gas: l'analisi dell’esperta

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I primi rincari erano già attesi, ma negli ultimi giorni è arrivata la notizia di possibili nuovi aumenti nel costo del gas, con bollette in salita a causa dello stop delle forniture della Russia all’Ucraina. La conseguenza diretta è una stangata sui prezzi per il riscaldamento, proprio mentre si entra nel vivo dell’inverno. Se finora le temperature sono state anche al di sopra della media stagionale, un eventuale abbassamento potrebbe comportare costi maggiori. Intanto, il Governo ha assicurato che non ci sono problemi di approvvigionamento per l’Italia. L’analisi di Valentina Masciari, responsabile del settore bollette ed energia dell’Osservatorio Imprese e Consumi.

Le scorte sono sufficienti per l’Italia

A creare preoccupazione tra gli italiani è stato il timore che, con l’interruzione di forniture russe, possano verificarsi problemi di approvvigionamento.

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha tranquillizzato tutti spiegando che “il nostro Paese, grazie alle diversificazioni degli approvvigionamenti di gas messe in campo negli ultimi anni, si può dire ormai indipendente dal gas russo. Riteniamo di poterci definire al sicuro sulle quantità. Sotto osservazione restano le possibili oscillazioni di prezzo”.

putin russia bollette gasFonte foto: ANSA
Vladimir Putin, presidente della Russia

In un’intervista al Mattino ha aggiunto: “Basti pensare che, prima dell’attacco all’Ucraina, l’Italia riceveva dalla Russia circa il 40% del proprio fabbisogno di gas. Oggi ci siamo resi pressoché indipendenti da quella fornitura sostituendola con gas proveniente da Est, cioè dall’Azerbaigian, grazie al TAP, e da sud, in modo particolare da Algeria e Libia. Ma abbiamo fatto anche altro. Stoccaggi, rigassificatori, accelerazione delle rinnovabili, idrogeno, nucleare”.

I nuovi rincari per via del costo del gas

Se le scorte sono sufficienti, tuttavia, è il costo del gas a preoccupare.

Per questo l’Italia ha esortato l’Unione europea a “rinnovare l’eventuale price cap, non a 180 euro come il precedente, ma a 50-60 euro”, ha spiegato ancora Pichetto Fratin, per porre un freno a “operazioni puramente finanziarie che non c’entrano nulla con la materia prima ma pesano sulle famiglie e sulle imprese”.

Ma se l’Italia non ha bisogno del gas russo, perché aumentano le bollette?

Come sostengono gli analisti, al momento l’Europa deve fare i conti non con un problema di fornitura, ma di prezzi: di fatto, imprese e cittadini sono di fronte a una speculazione finanziaria, dato che senza gas russo l’Ue ha fatto crescere la domanda di Gnl (gas naturale liquefatto), andando a concorrere con le economie asiatiche. Questo ha portato a un aumento dei prezzi, che ci fa pagare il gas – secondo Vaielettrico.it –  comunque “quasi 4 volte di più rispetto all’inizio dell’invasione dell’Ucraina“.

Il balzello di dicembre

Intanto i primi rincari sono scattati a fine dicembre, in particolare per gli utenti del mercato tutelato, con un +2,5%.

Secondo Nomisma Energia questo aumento, unito a quello del costo delle materie prime, potrà portare a un rincaro generalizzato anche del 18%, che secondo alcune previsioni di settore si può tradurre in un aumento di 300-400 euro all’anno per nucleo familiare, compresi i costi per l’energia elettrica.

Il ritocco non porterà comunque ai valori record del 2022, quando i prezzi erano doppi rispetto a quelli attuali.

Resta comunque il gap rispetto agli Usa: se in Europe la luce costa circa 50 euro a megawatt/ora, negli Stati Uniti il costo è dimezzato.

L’intervista a Valentina Masciari

Dopo il primo rincaro di fine dicembre, se ne prevede un altro per le prossime settimane. Quali sono i motivi?

“Sicuramente gli ulteriori rincari saranno dovuti da un lato alle tensioni internazionali, quindi sia il Medio Oriente che l’Ucraina. Ma a questo si aggiunge proprio l’interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina stessa. I nuovi aumenti dei prezzi impatteranno, quindi, anche sull’Italia, come sull’intera Europa”.

Si tratta di motivi oggettivi o di speculazioni?

“Alcuni fattori sono oggettivi e dobbiamo tenerne inevitabilmente tenerne conto. Ma non si possono trascurare neppure le speculazioni, tant’è che il ministro dell’Ambiente ha proposto di inserire un tetto al prezzo del gas, il cosiddetto price cap, in sede europea. Lo scopo è evitare le speculazioni in questo settore, che andrebbe a incidere sui prezzi generali nei prossimi mesi”.

Per porre un limite ai rincari potrebbe essere utile?

“A suo tempo, quindi nel periodo della pandemia Covid, il tetto era molto elevato (ben oltre i 100 euro al megawatt/ora, NdR) mentre al momento la proposta di Pichetto Fratin è di prevedere un limite di 50-60 euro al megawatt/ora. In questo modo si potrebbe comunque porre un freno alle speculazioni puramente finanziarie, che altrimenti si andrebbero a ripercuotere sulle famiglie”.

L’Italia non dovrebbe comunque avere problemi di approvvigionamento…

“Il ministro Pichetto Fratin ha assicurato che il nostro Paese ha delle buone riserve di gas, cioè ha effettuato stoccaggi sufficienti, ha percentuali abbastanza elevate. Questo permetterebbe di affrontare l’inverno con maggiore tranquillità e senza rischi di carenze”.

Ci sono preoccupazioni anche per quanto riguarda le bollette della luce?

“I primi impatti negativi si vedranno sicuramente sulle bollette del gas, ma li potremo vedere anche sul prezzo dell’energia, perché questa è legata al costo dei combustibili. Il motivo è che buona parte dell’energia elettrica è ancora prodotta tramite il gas naturale, che dunque influenza direttamente il prezzo della luce. Nonostante il maggiore sviluppo delle rinnovabili, non si copre ancora il fabbisogno energetico complessivo”.

bollette-gas-luce-rincari Fonte foto: ANSA
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