Due arresti nell'operazione anti-terrorismo della Dda a Brescia: diffusi contenuti jihadisti e pro Isis
Due persone sono state arrestate con l'accusa di proselitismo per associazioni con fini di terrorismo dalla Dda a Brescia
Operazione anti terrorismo a Brescia. La Dda in collaborazione don l’antiterrorismo ha eseguito due arresti nella città lombarda. Le persone fermate sarebbero legate all’ISIS e ad altri gruppi radicali islamici.
L’operazione a Brescia
La Direzione distrettuale antimafia e l’Antiterrorismo hanno eseguito l’arresto di due persone di origine pakistana, una delle quali con cittadinanza italiana, presso la città di Brescia.
Gli arresti, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa ‘ANSA’, sono stati eseguiti al termine di un’indagine durata oltre un anno. Le accuse sarebbero quelle di propaganda per associazioni islamiche con fini di terrorismo.
Erica Battaglia, la PM che ha coordinato l’inchiesta anti terrorismo
I due ragazzi arrestati avrebbero utilizzato i propri profili internet per cercare di reclutare altre persone tra le file di gruppi terroristici come la Jihad Islamica Palestinese, l’ISIS e Al Qaeda.
L’indagine della Digos
L’indagine che ha portato all’arresto delle due persone legate a gruppi terroristici è stata condotta dalla Digos, con la coordinazione della pubblico ministero Erica Battaglia. Sarebbe cominciata più di un anno fa, nell’ottobre del 2022, quando le prime attività sospette sono state notate su internet.
Grazie anche a informazioni di intelligence, le forze dell’ordine hanno potuto concentrarsi sui due ragazzi ora arrestati. Entrambi avevano pubblicato post in sostegno del proselitismo per associazioni islamiche con fini terroristici.
I dettagli dell’indagine saranno chiariti dal Procuratore capo e dal Questore di Brescia durante una conferenza stampa che si terrà lunedì alle 11:00 negli uffici della questura della città lombarda.
Chi sono le persone arrestate
Secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine, i due arrestati sarebbero un cittadino pakistano e uno italiano di origini pakistane. Avrebbero l’uno 21 e l’altro 20 anni e nessun altro precedente rilevante.
Nei loro confronti è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’accusa è molto pesante: terrorismo per la diffusione in rete di contenuti jihadisti con finalità di proselitismo. Oltre a loro, sarebbero stati individuati altri due soggetti legati alla propaganda estremista islamica.
Le accuse si basano anche su una profonda connotazione antisemita della propaganda diffusa dai due. In molti casi si sarebbero riscontrati anche richiami al nazismo e al terrorismo di destra italiano.