Nuovo Dpcm, l'ira di Lombardia, Campania e Sicilia per le misure
Rivolta di alcuni governatori, assolutamente insoddisfatti della zona assegnata alla rispettiva Regione: la furia di De Luca, Fontana e Musumeci
L’annuncio della divisione in tre zone (rossa, arancione e gialla) del territorio nazionale da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha immediatamente scatenato le polemiche delle Regioni coinvolte. Ci sono governatori che si sono ritrovati nell’area gialla, ma che chiedevano misure più stringenti, come la Campania. C’è invece chi, inquadrato nella zona rossa con la sua Lombardia, ha criticato il premier, parlando di “schiaffo ai cittadini”. E ancora il presidente della Regione Sicilia, che definisce “assurdo” il fatto di essere nella zona arancione. I protagonisti, quindi, sono Vincenzo De Luca, Attilio Fontana e Nello Musumeci.
Nuovo Dpcm, la polemica di De Luca: “Chiudiamo le scuole ugualmente”
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, già nel primo pomeriggio aveva puntato il dito contro Palazzo Chigi: “Il governo – ha scritto in una nota ripresa dall’Ansa – si assumerà la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate”.
Dopo l’annuncio della zona gialla in Campania, la Regione ha reso noto che le scuole resteranno comunque chiuse. Nonostante l’inserimento nell’area gialla preveda la didattica in presenza (tranne che per le superiori). La Campania, si apprende da fonti della Regione, resterà ferma sulla chiusura di ogni grado delle scuole che proseguiranno con didattica a distanza. Dopo la pubblicazione del Dpcm in Gazzetta, quindi, sarà emessa un’ordinanza per confermare la chiusura.
Nuovo Dpcm, la polemica di Fontana: “Zona rossa? Schiaffo ai lombardi”
Nel corso del pomeriggio, anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, aveva attaccato il governo. “Da nostre informazioni – ha scritto su Facebook – l’ultima valutazione della Cabina di Monitoraggio del Cts con l’analisi dei 21 parametri risale a circa 10 giorni fa. Ciò è inaccettabile“.
Secondo il presidente della Regione più colpita dal coronavirus, “le valutazioni devono essere fatte sulla base di dati aggiornati ad oggi, tenendo conto delle restrizioni già adottate in Lombardia, dei sacrifici già fatti dai lombardi in questi 10 giorni per contenere la diffusione del virus, e dai quali registriamo un primo miglioramento”.
Una volta ricevuta la conferma di essere nella zona rossa, Fontana ha sottolineato come “le richieste formulate dalla Regione Lombardia, ieri e oggi, non sono state neppure prese in considerazione”, definendo la situazione “uno schiaffo in faccia alla Lombardia e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita”.
“Comunicare ai lombardi e alla Lombardia, all’ora di cena, che la nostra regione è relegata in fascia rossa senza una motivazione valida e credibile – ha concluso – non solo è grave, ma inaccettabile”.
Nuovo Dpcm, la polemica di Musumeci: “Sicilia ‘arancione’ è assurdo”
Infine, la Sicilia. Il suo governatore, Nello Musumeci, non ha digerito la relegazione nella zona arancione (insieme alla Puglia): “La scelta del governo nazionale appare assurda e irragionevole – ha sottolineato il presidente -. L’ho detto e ripetuto stasera al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica”.
Musumeci ha poi citato i dati della Campania, che “oggi ha avuto oltre 4 mila nuovi positivi”, mentre “la Sicilia poco più di mille. La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila“.
Quindi, il dito puntato sul Lazio, che “ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a ‘zona gialla’. Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Le furbizie non pagano”.