Prima l'appuntamento in chat poi il sequestro, le botte e la rapina: uomini di mezza età vittime di baby gang
Un uomo di 53 anni è stato sequestrato e rapinato a Vedelago da una baby gang. I giovanissimi sostengono di essere dei giustizieri a caccia di pedofili
Hanno adescato un 53enne in chat, lo hanno invitato in un casolare abbandonato e poi lo hanno picchiato a sangue, lo hanno immobilizzato e infine rapinato. Quello che sembrava un caso isolato di violenza selvaggia potrebbe essere invece un filone collaudato.
- Uomo sequestrato a Vedelago
- Giovani arrestati e denunciati
- Si temono altri casi, l’appello delle autorità
Uomo sequestrato a Vedelago
L’aggressione è avvenuta lo scorso febbraio a Vedelago, in provincia di Treviso. La vittima è stata attirata con l’inganno in una casa abbandonata e lì è stata seviziata da tre ragazzini, pare anche con uno storditore elettrico.
Poi, sotto la minaccia di un coltello, l’uomo è stato costretto a consegnare le carte di credito a un membro del branco ed è stato proprio questo che ha portato i carabinieri a scoprire le azioni criminali della banda.
Vedelago è un comune di 16.461 abitanti in provincia di Treviso.
Giovani arrestati e denunciati
I militari hanno notato un membro del branco uscire dal casolare in sella a una bicicletta e lo hanno seguito e poi fermato.
Il ragazzo aveva con sé una carta di credito intestata a un’altra persona. Dopo un alcune brevi domande i carabinieri hanno capito che qualcosa non andava e sono tornati al casolare per indagare.
Lì hanno trovato l’uomo immobilizzato e agonizzante e hanno proceduto ad arrestare il trio.
Dalle ultime informazioni emerge che quello avvenuto a febbraio potrebbe non essere un caso isolato: almeno altri due uomini si sarebbero presentati presso le forze dell’ordine per fare denuncia.
I tre ragazzi sotto indagine hanno 15, 18 e 20 anni. L’ultimo è affetto da una malattia rara. Tutti e tre sono disoccupati.
Interrogati dagli inquirenti si sono difesi sostenendo che la loro è una sorta di crociata in difesa della moralità, una “azione punitiva” contro i pedofili.
Il trio sostiene di essersi ispirato a una serie TV. La missione che i tre si erano prefissi, a loro detta, sarebbe stata quella di fungere da agenti provocatori per adescare online uomini desiderosi di appartarsi con un minorenne.
Si temono altri casi, l’appello delle autorità
Al momento non è chiaro se il movente confessato sia reale o se si tratti solo di un tentativo di distrarre le indagini dalle accuse di sequestro di persona, lesioni personali, porto di oggetti atti a offendere e rapina aggravata.
I carabinieri hanno lanciato un appello per invitare chiunque si stato vittima del branco a farsi avanti per denunciare.