Ristoranti, limite ai posti al tavolo: ma è scontro tra ministri
Rimane in tutta Italia il limite per i posti a sedere al bar e al ristorante, ma sul tema è scontro tra due ministeri
C’è un limite al numero di persone che possono sedersi allo stesso tavolo in ristorante e nelle attività di somministrazione di cibo e bevande. Lo ha chiarito il ministero della Salute, facendo riferimento al Dpcm del 2 marzo. Ne dà notizia l’Ansa.
Il numero massimo di persone che possono sedersi allo stesso tavolo è di quattro, a meno che non si tratti di conviventi, per cui il limite può essere superato.
Ristoranti, limite ai posti al tavolo: scontro tra ministeri
Sulla questione però è scontro tra ministri. Secondo la titolare degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, il limite di quattro persone al tavolo del ristorante stabilito dal dicastero guidato da Roberto Speranza è una interpretazione troppo restrittiva.
Secondo l’ufficio legislativo del ministero degli Affari regionali le regole sul limite delle quattro persone andrebbe applicato solo in zona gialla, mentre in zona bianca questa indicazione sarebbe superata.
Sul tema Gelmini avrebbe già sentito il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
Regioni in zona bianca, quando cade il coprifuoco e quali sono le regole
Resta quindi da capire se questa regola è valida anche per le regioni che si trovano nella fascia di rischio più bassa, la zona bianca. In quest’ultima rientrano dal 1° giugno Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, ovvero quasi tre milioni di italiani.
Altre 9 tra regioni e province autonome dovrebbero approdare alla zona bianca tra il 7 e il 14 giugno, dicendo addio al coprifuoco e tornando progressivamente alla normalità.
Il 7 giugno toccherà ad Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, e il coprifuoco nelle regioni gialle e arancioni slitterà ulteriormente di un’ora, dalle 23 alle 24.
Il 14 giugno, se i dati dovessero seguire l’andamento attuale, entreranno in zona bianca Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e la provincia autonoma di Trento.
Le altre 7 regioni e la provincia autonoma di Bolzano dovranno attendere il 21 giugno per il ritorno alla libera circolazione: in quella data dovrebbe sparire il coprifuoco.
Ritorno alla normalità, quando cade l’obbligo all’uso della mascherina
Intanto la riapertura dei ristoranti a pranzi e a cena anche al chiuso e il ritorno della consumazione al bancone hanno fatto respirare un po’ di quotidianità alla popolazione, nonostante rimangano ancora alcune limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria causata dal coronavirus.
Non viene meno infatti l’obbligo della mascherina ogni volta che ci si alza dal tavolo, e proprio la mascherina dovrebbe essere l’ultima misura di prevenzione dal Covid a cadere.
Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ha dichiarato all’Ansa che “si potrà pensare di togliere l’obbligo di mascherina all’aperto quando metà della popolazione sarà vaccinata, ma serve buonsenso”.
Riguardo l’obbligo di utilizzarla anche durante i mesi più caldi, ha chiarito”che in estate la mascherina all’aperto, dove non c’è assembramento, si può mettere nel taschino“.