Giuseppe Santalucia lascia l'Anm tra le polemiche: l'attacco a Renzi e ai ministri Salvini e Nordio
Giuseppe Santalucia lascia la guida dell'Anm dopo 4 anni, tra le polemiche sul processo Open Arms e le riforme punitive proposte da Salvini e Renzi
Giuseppe Santalucia ha deciso di lasciare la guida dell’Associazione Nazionale Magistrati. Dopo quattro anni nel ruolo, ha scelto di cedere le redini ad altri. La notizia arriva in un clima di polemiche legate all’assoluzione di Matteo Salvini e al proscioglimento di Matteo Renzi.
Risposta a Nordio
Giuseppe Santalucia, presidente uscente dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha ricordato in questi giorni di tensione che i processi non sempre si concludono con delle condanne. “I processi si fanno per accertare una responsabilità; se non ci si riesce, arriva l’assoluzione, che non può essere considerata una patologia”, ha risposto agli avvocati delle Camere Penali che hanno parlato di uso politico dello strumento giudiziario, che a loro avviso ha avuto tratti eversivi.
C’è poi la polemica con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha commentato il processo a Matteo Salvini come “un processo fondato sul nulla”.
In foto Giuseppe Santalucia
Santalucia ha risposto spiegando che i comportamenti del ministro sono fatti rilevanti, per i quali c’è stata un’autorizzazione a procedere da parte del Parlamento. “Un’assoluzione non può trasformarsi nell’accusa di ideologizzazione o politicizzazione contro la magistratura”.
Salvini chiede una punizione ai pm
Il vicepremier Matteo Salvini ha recentemente chiesto una riforma per far pagare i danni ai pubblici ministeri che falliscono. Il senatore Matteo Renzi, anche lui recentemente prosciolto dall’accusa a Firenze, è d’accordo.
Santalucia ha risposto in un’intervista che sarebbe come controllare o condizionare il pubblico ministero. “Finirà per chiedersi chi glielo fa fare”. Inoltre, ha ricordato che esistono già delle responsabilità civili e penali in caso di abusi.
Chi è Giuseppe Santalucia
Giuseppe Santalucia ha guidato l’Associazione Nazionale Magistrati, ma non si presenterà alle future elezioni. Dopo quattro anni di lavoro, ha deciso di lasciare.
La sua carriera è iniziata nel 1989, quando ha svolto funzioni di pm e di gip tra Sicilia e Reggio Calabria. È stato anche magistrato dell’Ufficio Studi del CSM.
Dal 2012, è stato consigliere della Corte di Cassazione, vice capo e capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia fino a febbraio 2018. Da tempo, rappresenta la magistratura e si scontra con le dichiarazioni, a volte molto pesanti, del governo Meloni.