Covid, quando l'Italia sarà tutta in zona bianca: la previsione
Il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro ha ipotizzato una data entro la quale tutta Italia potrebbe essere in zona bianca
L’Italia si appresta ad uscire dall’emergenza vissuta durante le ultime ondate della pandemia di Covid-19. Il 30 maggio si è registrato il numero più basso di vittime giornaliere (44) dal 14 ottobre, mentre continuano a svuotarsi gli ospedali. Una situazione che il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha commentato con ottimismo in un’intervista del Corriere della Sera.
Tutta Italia in zona bianca, la previsione di Brusaferro
“Da metà giugno tutta l’Italia potrebbe essere colorata di bianco – ha detto Brusaferro – è uno scenario che indubbiamente volge al bello”. Si tratta chiaramente di un’ipotesi, ma già da lunedì 31 maggio saranno in zona bianca Sardegna, Molise e Friuli Venezia Giulia.
In Italia, stando a quanto dichiarato da Brusaferro, si sta verificando una “fase di transizione. Grazie all’aumento della copertura vaccinale il virus circola meno nonostante l’allentamento delle misure non farmacologiche, come si dice tecnicamente”.
L’appello di Brusaferro
Brusaferro ha quindi dipinto uno scenario roseo a un mese dalle riaperture, che “procedono con esiti incoraggianti e ci sono molti margini per lasciare spazio in futuro ad altre attività economiche”. Tuttavia il presidente dell’Iss ha ribadito che “non siamo fuori dalla pandemia” e che è importante continuare a mantenere ancora un atteggiamento prudente.
Il prossimo step per la campagna vaccinale è rappresentato dalla data del 3 giugno, quando cioè saranno aperte le vaccinazioni a tutti, senza limiti di età, se non quelli imposti dalle indicazioni di somministrazione dei vaccini (al momento, Pfizer è l’unico ad aver ricevuto l’ok dell’Ema per la fascia 12-15 anni, mentre si attende il via libera dell’Aifa).
“L’importante è che si vaccinino i giovani – ha concluso Brusaferro – e questo sta per accadere grazie all’arrivo di dosi per gli adolescenti. Tutti dobbiamo apprezzare la straordinaria opportunità di immunizzarsi. Tanto maggiore sarà il numero dei vaccinati tanto più i fragili verranno protetti e il virus avrà meno spazio per riuscire allo scoperto con ceppi mutati”.