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Cos’è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: i russi si ritirano da Severdonetsk, la situazione

Al 107esimo giorno di guerra i russi sarebbero in difficoltà nel Donbass tanto da ritirare alcune truppe, gli ucraini invece continuano a chiedere aiuto per le armi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Giorno numero 107 di guerra, in Ucraina si continua a combattere senza tregua e con la pace tutt’altro che all’orizzonte. Gli ucraini, come sottolineato dal presidente Volodymyr Zelensky, “tengono duro” a Severdonetsk dove da settimane si è concentrata la fase più cruenta del conflitto, con i russi che nelle ultime ore avrebbero deciso di ritirare le truppe a causa dei numeri minori rispetto al fronte ucraino.

I russi indietreggiano a Severdonetsk

Importanti sviluppi, nella notte, arrivano da Buryat e Severdonetsk, zone fortemente colpite dal conflitto nelle ultime settimane. Sotto assedio da giorni, le due città hanno registrato numerosi danni a causa della furia russa che però, secondo quanto riferito dai media ucraini, avrebbe deciso di ritirare le truppe.

Secondo quanto riportato da Ukrainska Pravda, infatti, nelle ultime ore i russi avrebbero deciso di ritirare le restanti truppe Buryat da Severdonetsk “perché sono notevolmente più deboli di quelle ucraine”. A riferirlo è stato il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhii Gaidai.

Stanno cadendo come mosche, non possono resistere ai combattimenti con i difensori ucraini”, ha detto Gaidai. Secondo il funzionario, inoltre, le forze russe stanno sparando intensamente sulla vicina Lysychansk con armi di grosso calibro in grado di penetrare il cemento. Per questo, ha spiegato, gli abitanti di Lysychansk sono in grave pericolo anche nei rifugi.

Intanto il presidente Zelensky ha sottolineato l’impegno delle truppe ucraine che stanno “tenendo duro” a Severodonetsk. La città è importante per il  destino della regione del Donbass e la resistenza di Severodonetsk è di ispirazione a tutte le altre città della zona.

L’Ucraina chiede aiuto all’Occidente per le armi

Nonostante i progressi nel Donbass, dai funzionari militari ucraini arriva un chiaro allarme: “Questa è una guerra di artiglieria e in termini di artiglieria, stiamo perdendo. Tutto dipende, ora, da quello che l’Occidente ci consegna“. A dirlo, ai microfoni del Guardian, è Vadym Skibitsky, il numero 2 dell’intelligence militare di Kiev.

Cos’è successo stanotte nella guerra tra Russia e Ucraina: i russi si ritirano da Severdonetsk, la situazioneFonte foto: ANSA

Il funzionario militare ha sottolineato che l’Ucraina ha numeri inferiori rispetto alla Russia, in quanto “ha un pezzo di artiglieria ogni 15 pezzi russi”. Poi la denuncia: “I nostri partner occidentali ci hanno consegnato il 10 per cento di quanto dovevano”.

Abbiamo quasi finito tutti i colpi, e stiamo usando i proiettili 155 standard Nato. L’Europa ci sta consegnando anche proiettili di calibro inferiore, ma la quantità di consegne si sta riducendo”.

Ma la Russia, secondo Skibitsky, non se la passa meglio: “Anche loro stanno esaurendo le armi, stanno utilizzando armi sovietiche, degli anni Settanta”.

Da Mosca: “Operazione speciale prosegue come previsto”

Intanto da Mosca arrivano rassicurazioni sull’operazione “speciale” intrapresa in Ucraina il 24 febbraio 2022. Intervistato dalla Bbc, il rappresentante permanente di Mosca presso l’Onu Vasily Nebenzya ha sottolineato: “L’operazione speciale si sta sviluppando secondo i piani militari inizialmente previsti”.

Il diplomatico russo ha anche sottolineato che “nessuno aveva promesso di concludere in tre o sette giorni”, facendo riferimento ai rumors sulla guerra lampo e sulla risposta ucraina e mondiale che avrebbe spiazzato i russi.

“Il progresso è in corso. Questo è chiaro. Le truppe stanno solo colpendo obiettivi militari e questo richiede tempo” ha spiegato.

putin Fonte foto: ANSA
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