Firenze, coronavirus fa paura alla prof: "No esami ai cinesi"
L'Ateneo ha confermato l'episodio, il post è stato successivamente rimosso e l'appello si è tenuto regolarmente
È polemica al Design Campus di Celenzano dell’Università di Firenze dove una docente aveva invitato in un post social, poi cancellato, agli studenti cinesi provenienti da “Wuhan, Ehzou, Xianning, Huanggang” di “non presentarsi” all’appello d’esame fissato per il 28 gennaio scorso. A svelarlo oggi è stata un’ascoltatrice di Controradio che ha inviato lo screenshot del post, anche l’ateneo fiorentino ha confermato l’accaduto dando qualche spiegazione in più sull’episodio.
Stando a quanto si legge nel post poi eliminato, la docente aveva scritto: “L’esame è spostato al 18 febbraio per tutti gli studenti che sono rientrati dalla Cina dopo il 10 gennaio 2020. Per questi studenti le revisioni riprenderanno il 12 gennaio. Sarà possibile sostenere l’esame anche dopo il 18 febbraio. È possibile fare revisioni via mail. Sono pregati di non presentarsi gli studenti provenienti in particolare da Wuhan, Ehzou, Xianning, Huanggang. Si ringrazia per l’attenzione e si prega di dare particolare diffusione all’avviso”.
Il post “incriminato”, secondo quanto sottolineato da Ansa, risale ai giorni precedenti quando ancora non erano state adottate direttive nazionali contro il coronavirus.
L’Ateneo ha confermato spiegando che la docente, su iniziativa personale, ha pubblicato il post provvedendo poi a rimuoverlo e attivandosi affinché tutti gli studenti che si sono presentati all’appello del 28 gennaio del corso di architettura, compresi quelli provenienti dalla Cina, potessero sostenerlo regolarmente.
Dall’Università hanno spiegato che in merito all’emergenza legata alla diffusione del coronavirus, è stato istituito un tavolo tecnico che agisce in stretto rapporto con la Regione Toscana e i servizi territoriali di igiene e sanità pubblica dell’Asl Toscana Centro.
L’Ateneo, si fa presente inoltre, ha segnalato tempestivamente alla comunità accademica le indicazioni diffuse dal ministero della Salute, recependo fin da venerdì 31 gennaio le informazioni condivise dalla Crui.
La polemica sul post social, successivamente rientrata, ha fatto seguito agli episodi degli ultimi giorni che hanno visto i cittadini cinesi discriminati in diverse città d’Italia.