Coronavirus, come stanno gli italiani tornati da Wuhan
I 56 italiani sono atterrati da Wuhan all'aeroporto di Pratica di Mare e sono stati trasferiti alla Cecchignola. Uno è rimasto in Cina
I 56 italiani che erano rimasti bloccati a Wuhan, dopo i primi controlli, hanno lasciato l’aeroporto di Pratica di Mare e sono stati trasferiti alla città militare della Cecchignola. Vi saranno trattenuti per due settimane, il tempo massimo di incubazione del virus, mentre il team dello Spallanzani si occuperà di monitorare le loro condizioni.
Gli italiani che sarebbero dovuti tornare erano 57, ma un giovane non è potuto salire sull’aereo perché aveva la febbre.
Coronavirus, come stanno gli italiani tornati da Wuhan
Come riporta l’Ansa il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, ha fornito un aggiornamento sulle condizioni degli italiani atterrati all’aeroporto di Pratica di Mare: “Per il momento stanno tutti bene” e “sono molto tranquilli”.
“Non è una quarantena – ha sottolineato – ma una forma di controllo della loro situazione sanitaria. È giusto che siano sottoposti a un monitoraggio per garantire la loro salute e quella pubblica”.
A bordo dell’aereo c’erano anche sei bambini. Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina ha poi ribadito una ventina di italiani hanno scelto di rimanere a Wuhan: “Organizzare il rientro è stato un lavoro molto complesso ma tutto è andato come da programma”.
La moglie di uno degli italiani atterrati ha dichiarato all’Ansa: “Ho sentito mio marito, stanno fortunatamente tutti bene e sono sollevati. Al momento non andrò a Pratica di Mare, sarebbe inutile, nel senso che non potrei incontrare mio marito, dato che stanno svolgendo tutti gli accertamenti medici del caso. Siamo tutti sollevati in ogni caso”.
Nel gruppo dei 56 italiani ci sono quattro modenesi e un reggiano, tecnici di un’azienda del comprensorio ceramico di Modena. Due dei cinque tecnici emiliani si trovavano a Wuhan da inizio gennaio, gli altri tre sono arrivati il 22 gennaio.
Coronavirus, un giovane è rimasto a Wuhan
Uno dei 57 italiani non è stato riportato in Italia, spiegano fonti diplomatiche, a causa dei protocolli sanitari internazionali che vietano di salire a bordo a chi mostra sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus, per la tutela degli altri passeggeri. Si tratta di un ragazzo di 17 anni, che si trova in Cina nell’ambito di un progetto che prevede un anno scolastico all’estero.
Verrecchia ha rassicurato dicendo che il giovane “ha fatto il test e domani dovremmo avere il risultato. La sua situazione è abbastanza calma, è curato da due signore italiane in un appartamento dell’ambasciata che è costantemente in contatto con lui”.
Coronavirus, nuovo paziente in rianimazione allo Spallanzani
Nell’ultimo bollettino diffuso dallo Spallanzani era stato riferito che un paziente straniero era arrivato nella tarda serata di ieri “in condizioni compromesse e attualmente si trova in rianimazione”. Si tratta di un cittadino europeo di nazionalità irlandese.
L’anziano, secondo quanto reso noto dall’Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, è stato sottoposto ai test di rito per scongiurare l’ipotesi di infezione da coronavirus. L’uomo, hanno fatto sapere, “è risultato negativo al test del nuovo coronavirus”.
Stando alle prime informazioni raccolte da Ansa l’anziano era a bordo di una nave da crociera quando si è sentito male. Secondo quanto si è appreso, l’uomo era tra i passeggeri della nave attraccata ieri al porto di Civitavecchia ed è stato prima portato dal 118 all’ospedale di Civitavecchia per una sospetta polmonite. Poi, nella tarda serata, a scopo precauzionale è stato deciso di trasferirlo allo Spallanzani.
Coronavirus, in Cina i decessi hanno superato quelli della Sars
La Cina ha registrato nella giornata di domenica 57 nuovi decessi legati al coronavirus di Wuhan, che portano il totale a 361: gli ultimi aggiornamenti forniti dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc), riferisce Ansa, segnalano inoltre 2.296 nuovi contagi accertati, per 17.205 casi complessivi. In aumento le guarigioni, a quota 475. In arrivo l’aereo con gli italiani bloccati a Wuhan.
I 361 morti in Cina per il nuovo coronavirus superano i decessi causati dalla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars) che nel 2002-03 furono 349, secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Allo stato, i contagi totali del coronavirus sono 17.205, più del triplo dei 5.327 della Sars.
La provincia dell’Hubei si conferma l’epicentro dell’epidemia del coronavirus: secondo i dati delle autorità cinesi, 56 nuovi decessi su 57 sono stati registrati nella regione che ospita la città di Wuhan. Nella sola provincia i decessi sono saliti a 350, contro il dato nazionale di 361.
Intanto Pechino lancia un appello per le forniture di materiale medico: “La Cina necessita urgentemente di maschere mediche, tute protettive e occhiali protettivi”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying in un briefing online con i media.
La portavoce ha spiegato che gli stranieri contagiati in Cina dal nuovo coronavirus sono 16, di cui 2 già dimessi dall’ospedale. Altri 14, ha aggiunto senza fornire le loro nazionalità, restano in quarantena.
Coronavirus, ponte aereo con la Cina
Intanto è atterrato poco dopo le 6 all’aeroporto di Fiumicino, proveniente da Taipei, il primo aereo della China Airlines (CI75) per il rimpatrio dei turisti cinesi. Si tratta del primo volo del ponte aereo da e per la Cina annunciato dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli.