Coronavirus: oltre 300 persone contagiate dimesse dagli ospedali
Sale l'allerta internazionale con misure sempre più drastiche per contrastare il virus cinese
Il bilancio delle vittime del coronavirus in Cina è salito a 304 morti, secondo i dati forniti dal governo cinese che parla di 45 nuovi decessi. Il numero di infezioni, come riporta l’Ansa, ha superato quota 14.300 a livello nazionale con 2.590 nuovi casi confermati.
Nel mentre 328 persone contagiate dal coronavirus sono state dimesse dai nosocomi cinesi. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie cinesi, riportando i dati aggiornati a fine giornata di sabato 1 febbraio.
Solo ieri 85 persone sono uscite dagli ospedali, di cui 45 nella sola provincia di di Hubei, epicentro del virus, come ha riferito nel suo bollettino quotidiano la National Health Commission, poi riportato dall’Ansa.
Coronavirus, prima vittima fuori dalla Cina
C’è il primo decesso fuori dalla Cina, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms): si tratta di un uomo di 44 anni morto ieri nelle Filippine.
L’uomo, un cittadino cinese residente a Wuhan, la città individuata come il focolaio dell’epidemia, aveva manifestato i sintomi del nuovo coronavirus durante un viaggio nelle Filippine.
Secondo quanto spiegato da Rabindra Abeyasinghe, il rappresentante dell’Oms a Manila, è anche il primo caso da quando molti Paesi hanno deciso di chiudere le frontiere negli sforzi per limitare il contagio.
Coronavirus, scatta l’operazione per il rientro degli italiani
Intanto è al via dall’aeroporto di Pratica di Mare, vicino Roma, l’operazione dell’Aeronautica militare che riporterà a casa 67 italiani rimasti bloccati a Wuhan dopo lo scoppio dell’epidemia, mentre si lavora per rimpatriarne altri.
Gli italiani bloccati a Wuhan, sono stati trasportati in autobus all’aeroporto internazionale della città, in attesa dell’arrivo dell’aereo messo in campo dall’Unità di crisi della Farnesina che provvederà al loro rimpatrio.
Secondo quanto riferito da alcuni connazionali, il trasporto con largo anticipo è dovuto alle procedure burocratiche da fare, incluso un primo check di verifica sullo stato di salute. Gli ultimi test sanitari agli italiani che rientreranno con il volo partito questa mattina avverranno su territorio cinese, prima dell’imbarco.
Sul volo, oltre ai medici militari, sono presenti anche un medico del Ministero della Salute e il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. In volo gli italiani saranno monitorati ma, si apprende, non saranno sottoposti a test particolari come quello per il coronavirus che viene utilizzato solo in caso di sintomi.
L’arrivo in Italia è previsto per la mattina del 2 febbraio, e i connazionali saranno sottoposti a rigorosi controlli anche in Italia, anche se tra loro non risultano contagi, neanche sospetti.
Coronavirus, completato a Wuhan il primo ospedale speciale
Il primo ospedale speciale di Wuhan, deciso e costruito in tempi record per far fronte alla crisi del nuovo coronavirus, è stato completato e domani, come da programma, comincerà ad accogliere i pazienti. La struttura, nota con il nome di Huoshenshan, sarà gestito dai medici militari, secondo quanto riferito dai media cinesi.
Coronavirus, città si isola per paura
Wenzhou, la terza principale città dello Zhejiang con oltre 9 milioni di abitanti, ha ristretto i movimenti dei suoi residenti e ha chiuso le strade, inclusi i 46 caselli autostradali, in una delle mosse più drastiche adottate in un’area fuori dall’Hubei, epicentro del nuovo coronavirus che ha causato 304 vittime in Cina.
Soltanto una persona per famiglia sarà autorizzata ogni due giorni a uscire e a comprare beni di prima necessità. La provincia annovera il più alto numero di contagi fuori dall’Hubei, saliti a quota 265.