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Cloe Bianco, aperto un dossier sul caso della docente. Donazzan nella bufera: "Era un uomo vestito da donna"

Mentre il Miur decide di avviare un approfondimento interno sul caso di Cloe Bianco, le parole di Elena Donazzan continuano a far discutere

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Il tragico suicidio di Cloe Bianco, la professoressa transgender morta dopo essersi data fuoco nel camper in cui viveva in provincia di Belluno, continua a restare in primo piano. Nel 2015, dopo aver fatto coming out sulla sua identità di genere, le fu tolto il ruolo di insegnante di fisica e fu relegata a ruoli di segreteria. Adesso il Ministero dell’Istruzione vuole vederci chiaro.

Aperto un dossier su Cloe Bianco

Secondo quanto si apprende, il Miur per fare luce sulla triste vicenda ha avviato un percorso di approfondimento interno. La decisione è stata confermata all’Ansa.

Dopo il coming out di Cloe Bianco, che sette anni fa si presentò davanti ai suoi alunni in abiti femminili chiedendo di essere chiamata col suo nome da donna, il padre di uno studente scrisse una lettera di lamentele all’assessore regionale all’Istruzione dell’epoca, Elena Donazzan.

Come emerso da alcune testimonianze, la forte polemica scaturita portò la docente a perdere la cattedra e a iniziare a lavorare nelle segreterie di diverse scuole del Veneto. Nonostante il ricorso, perse la sua battaglia.

Per rendere omaggio alla memoria della professoressa, decine tra professori, studenti e attivisti si sono ritrovati davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione per chiedere che “non accada mai più” una cosa simile. “Liberiamo la scuola dalla transfobia”, recitava uno dei cartelli esposti.

Uil Scuola all’attacco

Nel corso delle ultime ore si è pronunciato sul caso di Cloe Bianco anche il sindacato Uil Scuola, lanciando una dura accusa proprio al Miur.

“È colpevole in quanto è stato complice di quanto accaduto: ha sospeso Cloe Bianco dall’insegnamento, mettendola a lavorare nelle segreterie, non ritenendola più in grado di insegnare e colpendola come fosse una malata sociale”, ha dichiarato il segretario generale Pino Turi.

Secondo il sindacalista adesso occorre capire “che gli errori si devono ammettere, anche quelli passati, per evitare che la scuola si faccia condizionare dagli stereotipi e che fatti del genere si ripetano ancora”.

Donazzan alimenta le polemiche

Ad alimentare le polemiche sulla vicenda della professoressa transessuale morta suicida, sono state le dichiarazioni rilasciate da Elena Donazzan, la quale già in passato aveva criticato apertamente la docente.

donazzan cloe biancoFonte foto: ANSA

Secondo l’ex assessore del Veneto, Cloe Bianco non era altro che “un uomo vestito da donna”. Intervenuta a Radio 24, si è scagliata contro la comunità Lgbt sostenendo di utilizzare il tragico accaduto “per fare una polemica politica”.

E sulla docente ha poi rincarato la dose: “Sentire la propria sessualità in modo diverso, particolare, omosessuale, transessuale è una cosa, ma non è la scuola il luogo della ostentazione, perché di questo si trattò”.

Donazzan, per via degli insulti ricevuti in seguito alle sue parole, ha deciso di chiudere i commenti sulla sua pagina social.

In numerosi le hanno ricordato che la professoressa prima di togliersi la vita ha lasciato un testamento, preoccupandosi di scrivere che dopo la sua morte avrebbe voluto essere rispettata come donna.

cloe-bianco-twitter Fonte foto: Twitter
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