Chi è Marcello De Angelis: da Terza Posizione alla Regione Lazio fino ai commenti sulla strage di Bologna
Chi è Marcello De Angelis, capo della comunicazione della Regione Lazio nella polemica per le dichiarazioni sulla strage di Bologna
Marcello Del Angelis fa discutere dopo i commenti sulla strage di Bologna. Il capo della comunicazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha una lunga storia che passa anche dal movimento eversivo Terza Posizione.
- Il Fronte della Gioventù e Terza Posizione
- La politica e la carriera da giornalista
- Le polemiche per i commenti sulla strage di Bologna
Il Fronte della Gioventù e Terza Posizione
Marcello De Angelis comincia la sua attività politica da adolescente nel Fronte della Gioventù, per poi confluire in Lotta Studentesca e infine nel movimento eversivo di estrema destra Terza Posizione.
Dopo la strage di Bologna lo Stato attuò una serie di arresti sui capi del movimento, tra cui il fratello di Marcello, Nazzareno, che morì in carcere. Lo stesso De Angelis fu arrestato mentre si recava in Inghilterra.
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca
Rimasto sei mesi in carcere a Brixton, si costituì in Italia nel 1989. Condannato a 5 anni di carcere, ne uscì dopo 3 per poi cominciare una carriera da grafico e giornalista, senza abbandonare la politica.
La politica e la carriera da giornalista
Nel 1995, tre anni dopo la scarcerazione, De Angelis si iscrive alla neonata Alleanza Naizonale, sorta dalle ceneri del Movimento Sociale Italiano appena un anno prima. Tra il 2006 e il 2008 è stato parlamentare, prima deputato e poi senatore, sempre tra le file di AN.
Prosegue anche la sua carriera da giornalista: tra il 2011 e il 2014 arriva alla direzione del Secolo d’Italia. Al momento è incaricato di gestire la comunicazione del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
Le polemiche per i commenti sulla strage di Bologna
Marcello De Angelis è finito al centro delle cronache di recente a causa di un post su Facebook riguardo la strage di Bologna, attentato di matrice neofascista compiuto il 2 agosto 1980 alla stazione del capoluogo emiliano, in cui morirono 85 persone.
Dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante le commemorazioni, ha sottolineato l’ormai accertata origine della strage, De Angelis ha commentato: “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza”.
La reazione delle associazioni delle vittime e delle opposizioni ha portato il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca a distanziarsi dalle parole del suo capo della comunicazione, sottolineando che De Angelis parlava a titolo personale.