Caso Ruby, "salute in peggioramento" per Emilio Fede: la decisione del Tribunale di Sorveglianza
A Emilio Fede il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso il differimento della esecuzione della pena per la durata di un anno: la decisione
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso a Emilio Fede, ex direttore del Tg4, condannato in via definitiva nel 2019 per la vicenda Ruby bis a 4 anni e 7 mesi e poi a 2 anni per il caso di un presunto fotoricatto, “il differimento della esecuzione della pena per la durata di un anno” per le sue condizioni di salute “precarie” e in “progressivo peggioramento” e per “l’età avanzata” (ha 90 anni). Lo riporta ‘La Repubblica’.
La telefonata di Emilio Fede a “Non è l’arena” di Massimo Giletti
Nella serata di mercoledì, con una telefonata alla trasmissione ‘Non è l’arena’ di Massimo Giletti, lo stesso Emilio Fede, difeso dall’avvocato Salvatore Pino, ha annunciato di essere tornato “libero“.
Emilio Fede, in uno scatto di alcuni anni fa.
Cosa hanno deciso i giudici per Emilio Fede
Col differimento dell’esecuzione della pena per un anno, che, come si legge su ‘La Repubblica’, poi verrà certamente ulteriormente prorogato, l’ex direttore del Tg4 torna in una condizione di libertà, dopo che era stato prima in detenzione domiciliare e poi in affidamento in prova.
In considerazione delle sue condizioni di salute, hanno scritto i giudici, si è “fortemente affievolita la funzione rieducativa della pena” e non si “ravvisano profili di attuale pericolosità sociale“.
Come si legge nel provvedimento, teoricamente il cumulo pena inflitto all’ex direttore del Tg4 Emilio Fede per le due condanne definitive è pari a 6 anni e 7 mesi con il fine pena previsto per il 12 novembre del 2025. Ciò, a ogni modo, è superato dalla decisione notificata mercoledì al giornalista e al suo legale.