Carabiniere ucciso: i dubbi sulla ricostruzione dell'Arma
Le annotazioni di servizio del collega di Mario Cerciello Rega conterrebbero alcune incongruenze
I magistrati guidati dal procuratore Michele Prestipino hanno acquisito i turni della stazione Farnese, dove lavorava Mario Cerciello Rega, per ricostruire i movimenti del carabiniere ucciso e del suo compagno di pattuglia Andrea Varriale a partire da mezzanotte. Gli inquirenti starebbero cercando di chiarire sospetti e misteri che ancora avvolgono la vicenda.
Secondo il Corriere della Sera, anche in vista delle nuove rivelazioni di Sergio Brugiatelli, il cui ruolo rimane ancora un’incognita, si cercheranno correzioni sulle annotazioni di servizio, fatte per coprire eventuali errori dell’Arma. A iniziare dal fatto che Mario Cerciello Rega avrebbe partecipato all’operazione pur non avendo con sé la pistola. Su questo aspetto si starebbe muovendo anche la Procura Militare, ipotizzando la “mancata consegna”.
Nell’ordinanza di cattura dei due ragazzi americani accusati dell’omicidio del carabiniere, Gabriel Christian Natale Hjorth e il presunto esecutore materiale Finnegan Lee Elder, la giudice Chiara Gallo aveva scritto: “Dall’annotazione del carabiniere Andrea Varriale emerge che poco tempo prima di ricevere l’incarico di effettuare l’operazione in abiti civili volta al recupero dello zaino rubato al Brugiatelli, alle ore 1,19 era intervenuto in piazza Mastai su ordine del maresciallo Pasquale Sansone”.
Nessun riferimento a Mario Cerciello Rega, quindi. Una discrepanza che avrebbe insinuato il sospetto di coperture e inquinamenti tra gli investigatori. Informalmente, riporta il Corriere della Sera, il Comando provinciale dell’Arma ha fatto sapere che il nome del carabiniere ucciso appare nella relazione di servizio. Attraverso l’acquisizione dei turni e il confronto degli atti, i magistrati cercheranno dunque di capire se il militare di Somma Vesuviana fosse effettivamente in servizio quella notte.
Il maresciallo Pasquale Sansone sarà chiamato a spiegare quali disposizioni vengano date ai carabinieri che effettuano servizi di controllo nel quartiere, e quali siano le regole per l’impiego delle pattuglie in borghese e in divisa. Bisognerà inoltre capire se Mario Cerciello Rega avesse avvisato il suo superiore e il collega di essere disarmato. Nella stessa ordinanza di arresto si legge inoltre che in piazza Mastai “giungeva un motociclo di colore nero con a bordo due persone che si qualificavano come appartenenti all’Arma”. A Trastevere, quella notte, erano presenti almeno altri due carabinieri.