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Carabiniere ucciso, la ricostruzione ufficiale: "Rega senza arma"

In sala stampa sono stati resi noti maggiori dettagli sulle indagini sull'omicidio del Vice Brigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Al Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma ha preso il via alle 12 di oggi, martedì 30 luglio, una conferenza stampa utile a far chiarezza sui dettagli delle indagini sulla morte del carabiniere Mario Cerciello Rega. Sono ancora molti però i punti oscuri delle indagini. Nel frattempo, arriva il commento della famiglia del ragazzo americano, Finnegan Lee Elder, accusato dell’omicidio.

Alla conferenza stampa hanno preso parte il procuratore di Roma facente funzioni Michele Giarritta Prestipino, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Francesco Gargaro e la pm romana Nunzia D’Elia.

Carabiniere ucciso, il caso della foto choc dell’americano bandato

Sulla foto choc di Christian Gabriel Natale Hjorth bendato durante l’interrogatorio, Michele Giarritta Prestipino ha detto: “Si tratta di un fatto grave e inaccettabile”. E ancora: “Accerteremo i fatti senza alcun pregiudizio e con il rigore già dimostrato da questa procura in altre analoghe vicende. La procura ha già avviato le indagini per accertare quanto accaduto”.

Prestipino ha anche detto: “Gli indiziati sono stati individuati e interrogati dai magistrati nel rispetto della legge. Gli interrogatori sono stati effettuati con tutte le garanzie difensive, alla presenza dei difensori, dell’interprete e previa lettura di tutti gli avvisi di garanzia previsti dalla legge. Gli interrogatori sono stati anche registrati”.

La pm romana Nunzia D’Elia ha aggiunto che i due americani, quando sono arrivati per essere interrogati, “erano liberi da qualunque tipo di vincolo, in ottime condizioni, senza segni di nessuno genere”. Nunzia D’Elia ha poi dichiarato: “Abbiamo fornito l’avvocato d’ufficio, nominato l’interprete e consentito a Gabriel Natale di aver un colloquio preliminare con il suo avvocato da soli”.

Carabiniere ucciso, la ricostruzione ufficiale dei fatti

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri Francesco Gargaro, in sala stampa, ha fornito la ricostruzione completa ufficiale dei fatti. In primis, ha dichiarato: “Vorrei esprimere disappunto e dispiacere per le ombre e i presunti misteri che sono stati sollevati e diffusi in merito a questa vicenda”. E ancora: “La ricostruzione attenta e scrupolosa ha dimostrato la correttezza e regolarità di questo intervento, analogo e ricorrente nella città di Roma”.

Omicidio Rega, perché i Carabinieri non hanno usato le pistole

Gargaro, sul mancato utilizzo delle pistole da parte delle forze dell’ordine, ha spiegato: “Nel momento in cui i carabinieri si sono qualificati sono stati immediatamente aggrediti, in pochi attimi Varriale è stato sopraffatto e buttato a terra. C’erano 4 pattuglie, che non dovevano essere visibili per non pregiudicare l’operazione e che sono intervenute pochi minuti dopo l’allarme”.

Poi, ha aggiunto: “Non c’è stata possibilità di usare le armi. Sono stati sopraffatti nell’immediatezza. Il carabiniere Varriale non poteva sparare a un soggetto in fuga, altrimenti sarebbe stato lui indagato”. Gargaro ha poi aggiunto: “Cerciello Rega non aveva l’arma al momento dell’aggressione, ma solo le manette. L’aveva dimenticata. Ciò non cambia nulla perché, come Varriale, non avrebbe avuto il tempo di reagire”.

Gargaro ha aggiunto: “Non immaginavano di trovarsi di fronte una persona con un coltello di 18 centimetri, e non si aspettavano neanche di essere aggrediti nel momento in cui si qualificavano come carabinieri”. Gargaro ha specificato che Cerciello Rega era “in servizio”.

Sulle ferite riportate dal vice brigadiere, il comandante provinciale dei Carabinieri ha detto: “Mario Cerciello Rega è stato colpito da undici coltellate, alcune delle quali hanno colpito fino alla base del coltello usato. Sono stati trapassati lo stomaco, il colon, l’intestino”.

Carabiniere ucciso, l’equivoco della caccia ai magrebini

Gargaro ha poi spiegato l’equivoco dei magrebini: “L’indicazione ci è stata data subito dopo il fatto da Brugiatello, che ha parlato di due persone di carnagione scura, verosimilmente di origine magrebine. Evidentemente, aveva paura di dire che conosceva chi aveva commesso l’omicidio, non voleva essere associato al fatto”.

Funerali del carabiniere ucciso, tra folla e applausi Fonte foto: Ansa
Funerali del carabiniere ucciso, tra folla e applausi
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