Giuseppe Conte contro Nicola Porro, il leader del M5S attacca anche Sgarbi: cos'è successo a Quarta Repubblica
Giorni infuocati per il M5S e per il suo leader, Giuseppe Conte: l'ex premier ha attaccato Nicola Porro e Quarta Repubblica in seguito all'ultima puntata
Tensione a cinque stelle. Lunedì 25 novembre Nicola Porro ha condotto la nuova puntata di Quarta Repubblica, parlando anche del caso M5S, con la guerra tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo esplosa del tutto dopo il voto dell’Assemblea Costituente contro il Garante. L’ex premier, il giorno dopo la messa in onda della trasmissione Mediaset, ha diramato una nota in cui si è scagliato contro il conduttore, gli ospiti – tra cui Vittorio Sgarbi -, Rete 4 e l’azienda di Cologno Monzese per i toni usati contro di lui e contro il partito.
- Le accuse di Giuseppe Conte a Nicola Porro
- Cos'è successo a Quarta Repubblica
- L'articolo sul sito di Nicola Porro sul M5S
Le accuse di Giuseppe Conte a Nicola Porro
Giuseppe Conte ha diffuso una lunga nota contro Nicola Porro e quanto andato in onda su Rete 4 nell’ultima puntata di Quarta Repubblica.
Il leader del M5S ha esordito dicendo che “quanto accaduto ieri sera (…) ci indigna profondamente“.
Giuseppe Conte e Beppe Grillo
Conte si è lamentato del fatto che “nel corso della puntata il M5S e il sottoscritto sono stati oggetto di un attacco violentissimo, posto in essere senza alcun contraddittorio e con modalità faziose sino all’accecamento livoroso”.
Poi, l’affondo:
“Una trasmissione che ha calpestato i più basilari principi del pluralismo e della corretta informazione. In studio, infatti, erano presenti esclusivamente Carlo Calenda e giornalisti quali Ruggeri e Sansonetti, che lungi dal mostrare un equilibrato approccio critico, si distinguono da tempo per il loro accanito e feroce atteggiamento denigratorio nei confronti del M5S, che puntualmente è stato confermato. E che dire poi della presenza di Vittorio Sgarbi, re delle aggressioni verbali, allontanato dal Governo proprio per la battaglia condotta dal M5S? Per tutta la durata del dibattito i toni adottati sono stati profondamente offensivi, lesivi della dignità della nostra forza politica e soprattutto irriguardosi per i nostri iscritti e sostenitori. Trasmissioni come queste distorcono e degradano il confronto, inquinano il dibattito politico e alimentano un clima di delegittimazione e intolleranza che riteniamo estremamente pericoloso per la qualità della nostra democrazia. Chiediamo un’immediata presa di responsabilità da parte dei vertici di Rete 4 e Mediaset affinché venga garantito, in futuro, uno spazio realmente pluralista e rispettoso della dignità di tutte le forze politiche. La libertà di stampa è un pilastro fondamentale del nostro sistema democratico, ma non può e non deve mai trasformarsi in un megafono per attacchi unilaterali e ingiustificati, che tradiscono il diritto dei cittadini a un’informazione trasparente e corretta”.
Cos’è successo a Quarta Repubblica
Nicola Porro aveva lanciato il servizio per aprire al dibattito sul M5S con queste parole: “La rivoluzione forse si è conclusa ieri perché il M5S ha visto Conte sostanzialmente, come dice Il Fatto Quotidiano, uccidere il padre. È la verità di quello che è successo. Il voto si dovrà rifare, perché il padre non ci sta, ma poco conta, il segnale è quello: il M5S è completamente diverso”.
Piero Sansonetti, direttore de L’Unità: “Il M5S ha fatto danni spaventosi (…). Ha distrutto la politica, ha annientato la sinistra (…). Ha abolito la prescrizione, ha portato i magistrati ad avere un potere mostruoso. Poi ha fatto i bonus, producendo gravi danni economici. Ha prodotto danni sociali come i decreti Sicurezza, c’è stato il Conte di destra, che andava dietro a Salvini (…). Danni anche dal punto di vista culturale, il M5S ha prodotto una tale disaffezione verso la politica che la gente non va più a votare (…). Io penso che Conte non esista”.
Andrea Ruggieri, ex direttore del Riformista e nipote di Bruno Vespa: “Grillo senza Conte esiste, e Conte senza Grillo resta un anonimo sconosciuto, che accidentalmente ha fatto due volte il premier (…). Stiamo parlando di un uomo che per me rasenta la pericolosità politica (…), disposto a tutto pur di rimanere al potere e questo grillicidio lo conferma. Il partito di Conte può essere solo quello degli invidiosi, dei livorosi, dei frustrati, che promette soldi a pioggia a tutti quanti. Conte ci ha lasciato, tra pandemia gestita in maniera liberticida e Superbonus, credo più o meno 400 miliardi di euro di debito pubblico, il che significa più tasse per chi ci guarda in questo momento”.
Poi Carlo Calenda, leader di Azione e da sempre avverso al M5S, tanto che si dimise dal Pd dopo l’apertura all’alleanza: “Populismo puro, ha distrutto la radice del socialismo democratico e popolare (…). Ha portato e mantenuto il rifiuto di qualunque cosa sia complesso, tutto va banalizzato e semplificato, questo è un virus che ancora circola (…). Conte è il populista con la cravatta e noi non ci siamo mai interrogati perché questo branco di disadattati ha preso il 33% nel Paese, è nata lì la politica come cazzeggio“.
Tra i vari interventi degli ospiti, ce n’è uno in cui Vittorio Sgarbi definisce Conte “regressista, non rivoluzionario” e che il M5S “è al seguito del Pd”.
È stato poi lanciato un servizio sulle gaffe dei grillini, o sui loro successi legislativi, dai monopattini elettrici ai banchi con le rotelle.
L’articolo sul sito di Nicola Porro sul M5S
Prima della messa in onda, lo stesso Nicola Porro aveva parlato del M5S sul suo sito, con queste parole:
“Non ho alcuna nostalgia del M5S delle origini, dei suoi casini e delle scemenze che ha introdotto nella nostra società. Anzi: Grillo è il male. Io l’ho sempre considerato tale, anche quando molti miei amici miei e conoscenti lo hanno votato. Come negli anni ’70 votavano comunista perché pensavano che fosse chic o di rottura rispetto alla società borghese, così hanno trattato il grillismo. Ma era evidente che votare un movimento tutt’altro che liberale era sbagliato. Perciò non ho nessuna nostalgia verso Grillo, quello rompeva i computer e poi grazie a Casaleggio ha creato un movimento fondato sui computer. Certo fu una una grande intuizione politica, visto che ha preso il 25%. Il punto è un altro: quello che sta succedendo nei media e nei dibattiti è lo sdoganamento del contismo. Il Movimento non è più quello di Grillo che non stava né a destra né a sinistra, oggi il M5S si allea col Pd, è un cespuglietto del Pd, quindi le critiche verranno meno. Conte è ritornato ad essere un buono. Però fate attenzione. La verità di tutta questa Assemblea Costituente è un’altra. Gli ex grillini hanno “ucciso” il padre per un motivo molto semplice: perché non vogliono avere più il limite dei due mandati. Se c’era una cosa chiara che diceva Grillo, e che io non condividevo, è che lui non voleva la professionalità della politica. Dopo due mandati ritorni a fare il nulla che facevi prima. In realtà questi dopo che sono entrati nel Palazzo hanno capito che non era così male. Posso capire che il Movimento si debba evolvere, ma francamente ieri nella sala c’era un gruppo di persone che devono tutto a Grillo, che senza di lui non avrebbero alcuno stipendio, eppure hanno fatto la ola quando è uscito il risultato della votazione sul Garante. Una roba da matti“.