Allarme varianti, quali Regioni possono cambiare colore
Le nuove varianti spaventano il Comitato tecnico scientifico: quali sono le Regioni che potrebbero cambiare colore nei prossimi giorni
Le dichiarazioni di Walter Ricciardi hanno acceso un dibattito sull’opportunità o meno di ricorrere a un nuovo lockdown. Le forze politiche, ma anche i virologi, sono divisi. Resta però l’allarme causato dall’esplosione dei contagi legati alle nuove varianti. Prima le parole di Massimo Galli, poi la scoperta della nuova mutazione a Napoli: il nuovo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità potrebbe cambiare i colori di diverse Regioni.
Allarme varianti Covid, quali Regioni possono cambiare colore
Il monitoraggio di venerdì prossimo servirà da bussola per le nuove scelte del governo Draghi, chiamato poi a decidere se procedere con altri Dpcm (quello attuale scade il 5 marzo).
Per quel che riguarda i dati dell’Iss attesi nel weekend, secondo il Corriere della Sera ci sarebbero ben sei Regioni che rischiano di cambiare colore, passando all’arancione:
- Lombardia
- Lazio
- Emilia–Romagna
- Friuli–Venezia Giulia
- Marche
- Piemonte
Oltre a queste sei, altrettante sarebbero in bilico:
- Abruzzo
- Basilicata
- Liguria
- Molise
- Umbria
- provincia autonoma di Trento
Le Regioni in cui sono aumentati maggiormente i casi
Gli esperti temono che le varianti possano causare la terza ondata: ma qual è la situazione in questo preciso momento?
I dati, a livello nazionale, sono stabili da quattro settimane:
- 10-16 febbraio: 84.347 nuovi positivi
- 3-9 febbraio: 84.749
- 27 gennaio-2 febbraio: 84.702
- 20-26 gennaio: 85.397
Ma la situazione cambia da Regione a Regione. Ecco quali sono, come riportato da Repubblica, quelle che registrano aumenti in termini di nuovi contagi:
- Lombardia da 11.946 a 13.714 (+1.768, +14,8%)
- Abruzzo da 2.621 a 2.967 (+346, +13,2%)
- Basilicata da 508 a 553 (+45, +8,8%)
- Toscana da 4.366 a 4.633 (+267, +6,1%)
- Molise da 533 a 559 (+26, +4,8%)
- Piemonte da 5.005 a 5.234 (+229, +4,5%)
- Emilia–Romagna da 8.618 a 8.983 (+365, +4,2%)
- Marche da 2.573 a 2.631 (+58, +2,2%)
- provincia di Trento da 1.386 a 1.414 (+28, +2%)
- Puglia da 5.983 a 6.047 (+64, +1%)
Nelle ultime ore il dibattito ha coinvolto l’opportunità di continuare a imporre misure in base al sistema dei colori e delle zone. Sul tema è intervenuto il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, secondo qui “la suddivisione dell’Italia in diverse aree – ha dichiarato all’agenzia Dire – permette di non arrivare al lockdown generale, ma i dati devono essere raccolti omogeneamente e avere gli stessi criteri”.
“Questo anche per indirizzare i cittadini verso i giusti comportamenti da adottare, perché se non rispettiamo le regole che ci vengono date – ha concluso – non riusciremo ad uscire da questa situazione”.