Briatore duro, lo sfogo: "Arroganza e ignoranza top del governo"
L'imprenditore Flavio Briatore accusa l'esecutivo di non aver gestito al meglio la crisi economica relativa ai locali e ai ristoranti
Flavio Briatore accusa il governo di non avere gestito bene la crisi che ha colpito diversi imprenditori legati al mondo dei locali e dei ristoranti. Il manager piemontese ha rilasciato un’intervista all’Huffington Post, usando parole dure per esprimere il suo disappunto. “Loro sparano decreti che non servono a niente e creano confusione, hanno destabilizzato un Paese e le grandi città sono vuote”, afferma Briatore che aggiunge che “chi ha locali” come lui “non ha regole certe, non sa quando riaprire, e se mette la musica arrivano i vigili”. L’imprenditore attacca anche sull’operato relativo ai ragazzi. Operato “che si è dimenticato dei giovani e che non pensa a chi fa libera impresa, a chi produce”.
Secondo Briatore non tutte le attività avrebbero dovuto chiudere i battenti. In più ribadisce che ora regna l’incertezza. Ad esempio, sostiene, che “ancora oggi non sappiamo cosa succede in Sardegna, se possiamo aprire, per cui il grosso problema che ha l’imprenditore è questo”.
Presa di posizione dura anche sulle misure prese fino a fine luglio: “Loro (il governo, ndr) non pensano a quello che succede al Paese, se possono allungano le misure fino al 31 luglio del 2030, così rimangono al governo a oltranza. Intanto le città sono vuote, i ristoranti incassano anche il 60 per cento in meno, con gli affitti però ai livelli di prima”.
“I signori al governo – prosegue Briatore – però non vogliono ascoltare chi è del mestiere e che potrebbe spiegargli le cose, perché sono di un’arroganza e di un’ignoranza top, fanno tutto senza pensare alle conseguenze”.
Il manager prevede “un autunno molto difficile perché la gente avrà bruciato i risparmi che aveva, con le casse integrazioni anticipate dalle aziende.” E all’esecutivo riserva ancora esternazioni dure: “Abbiamo un governo anti imprenditore, anti agevolazioni per i lavoratori, anti Turismo. Non abbiamo indicazioni in inglese e un sito, Italia.it, che fa ridere”.
E ancora: “Lei assumerebbe uno di questi ministri in qualunque azienda? Io no, anche perché neppure parlano le lingue”.
Briatore ribadisce che, secondo lui, i giovani “non sono stati mai calcolati”.
“Perché non hanno fatto una riunione con venti o trenta giovani? In ogni caso, se a un giovane non dai la possibilità di divertirsi, lui la trova, ad esempio facendo le feste con dj a casa. Si sarebbero dovute aprire le discoteche con meno capienza, altrimenti i ragazzi si vanno a ubriacare nelle spiagge, senza alcun controllo.”
“Saremo il Paese delle piccole elemosine, con gli impiegati statali e quelli che prendono il Reddito di cittadinanza contenti che tanto anche in questa situazione lo stipendio gli arriva”, conclude Briatore.