Boss mafioso evade dal carcere di Nuoro Badu 'e Carros con delle lenzuola annodate: è caccia all'uomo
Il boss della malavita foggiana Marco Raduano è evaso dal carcere nuorese scavalcando il muro di cinta: scattate in tutta la zona massicce ricerche
Un boss della mafia pugliese è riuscito a evadere dal carcere di Badu ‘e Carros, la casa circondariale di Nuoro. Si tratta di Marco Raduano, nato a San Giovanni Rotondo nel 1983. Stava scontando la pena in regime di alta sicurezza per omicidio, violazione delle leggi sulle armi e altri reati. La caccia all’uomo è partita immediatamente in tutta l’area del Nuorese.
L’evasione dal carcere di Nuoro
A rendere noto quanto accaduto sono state alcune organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria. Come in un film, la fuga del detenuto è avvenuta con delle lenzuola annodate, utilizzate per scavalcare l’alto muro di cinta.
Nelle ricerche sono impegnati il Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria e tutte le altre forze dell’ordine. Organizzati posti di blocco e controlli in tutti i porti e gli aeroporti dell’isola.
La foto segnaletica di Marco Raduano e le lenzuola annodate con cui è evaso dal carcere
Come sottolineato dal quotidiano ‘L’Unione Sarda’, quella di Badu ‘e Carros è una prigione di massima sicurezza dove sono rinchiusi sia terroristi che mafiosi, e da cui nessuno era mai evaso prima.
Il profilo di Marco Raduano
Marco Raduano, conosciuto anche come “Pallon”, è considerato un elemento di spicco del clan di Montanari, egemone nel Gargano ma non solo.
Il 39enne era stato recentemente condannato in via definitiva a 19 anni di reclusione più 3 di libertà vigilata per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravata dal metodo mafioso e dall’impiego di armi, anche da guerra.
La maxioperazione antimafia che ha poi portato alla sentenza era denominata ‘Neve di Marzo’, era stata coordinata dalla Dda di Bari e svolta dai militari di Vieste a ottobre del 2019. Il ricorso in Cassazione era stato giudicato inammissibile.
A suo carico c’è poi un processo ancora aperto che lo vede, tra le altre cose, accusato di aver partecipato all’omicidio di Giuseppe Silvestri, assassinato nel 2017 a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia.
Le critiche dei sindacati
A seguito della clamorosa evasione il segretario regionale per la Sardegna del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Luca Fais ha voluto ricordare che “in diverse occasioni avevamo segnalato la carenza di personale, che impediva di assicurare una scrupolosa vigilanza in visione della tipologia di detenuti reclusi nell’istituto di Nuoro”.
Per il segretario generale Donato Capece “quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri”. “Il sistema penitenziario – ha aggiunto – si sta sgretolando ogni giorno di più”.
“Organici carenti di 18mila unità, equipaggiamenti inadeguati, sistemi tecnologici ed elettronici inesistenti o non funzionanti, questo lo stato attuale delle carceri”, ha commentato il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio, che ora chiede urgentemente un incontro con il governo.