Borno, nuovi indizi sul cadavere della donna: la svolta dall'esame dei tatuaggi della vittima
Nuovo tassello nel complicato quadro delle indagini: nuovi indizi potrebbero arrivare dall'analisi dei segni indelebili sul corpo
Il caso di cronaca è sembrato intricato sin dai primi minuti, con indagini lunghe e complesse. Si tratta della caccia all’uomo che ha ucciso e fatto a pezzi la donna i cui resti sono stati trovati in questi giorni avvolti in vari sacchi di plastica in un dirupo al confine tra le province di Bergamo e Brescia, a Paline di Borno.
Borno, la vicenda che inquieta la Valcamonica
La scoperta era stata fatta da un passante che ha trovato il cadavere smembrato e fatto a pezzi. Nel tentativo di verificare che non fossero rifiuti, l’uomo ha invece trovati resti umani di una donna, tra cui le mani e la testa, abbandonata sul ciglio della strada.
Le indagini sono partite da zero ma hanno subito portato gli inquirenti ad ipotizzare che il killer sia un professionista. La vittima infatti sarebbe stata fatta a pezzi con un coltello professionale e poi congelata in un freezer non domestico. Poi il volto sarebbe stato sfregiato con il fuoco.
La ricerca di riscontri nel database nazionale
Infruttuose le ricerche, a partire dalle impronte digitali nella banca dati per verificare se la donna fosse già nota alle forze dell’ordine. Nessuna denuncia di scomparsa compatibile. Le registrazioni delle telecamere della zona potrebbero aiutare, ma si tratta di una zona isolata, poco illuminata.
Borno, ancora sconosciuta l’identità della vittima
Dunque, la prima domanda a cui gli investigatori devono cercare di dare una risposta è chi sia la vittima. L’identikit sembra essere stato tracciato: corporatura esile, un metro e sessanta di altezza per cinquanta chili. La pelle chiara. Età indefinibile. Ancora ignota anche la causa precisa del decesso prima dello smembramento del cadavere.
Si indaga per omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere. Oggi il Corriere della Sera aggiorna il quadro delle indagini: forse un indizio utile arriverà dall’analisi di alcuni segni indelebili che la vittima stessa aveva deciso di farsi. Tatuaggi, più d’uno, che forse il killer ha provato a cancellare dopo l’omicidio per rendere più complessa l’identificazione.
Per il caso è stato attivato il Commissario straordinario per le persone scomparse, che fa capo al ministero dell’Interno, monitorando e coordinando le attività di ricerca, favorendo il confronto incrociato dei dati a disposizione a livello nazionale, su persone sparite o cadaveri non identificati.
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