Covid, "tamponi invasivi": botta e risposta tra Borghi e Burioni
Il deputato Claudio Borghi (Lega) e l'immunologo Roberto Burioni si sono resi protagonisti di un particolare scambio su Twitter in tema di tamponi
“Ho scoperto che qui c’è una massa di tampoinomani per i quali dire che un tampone è fastidioso è bestemmia. Cari amici, infilatevi su per il naso anche lo scopino del cesso se vi piace ma non venitemi a rompere le scatole se dico che trovo l’esame invasivo per essere di routine”. A scriverlo è il deputato Claudio Borghi su Twitter. Già in precedenza il rappresentante della Lega si era lanciato in invettive contro il tampone per il coronavirus. Al suo ultimo commento ha replicato il medico Roberto Burioni.
“Onorevole, il tampone rinofaringeo può essere fastidioso, specie in pazienti con ipertrofia dei turbinati o deviazione detto nasale, ma non è considerato invasivo. Invasiva è una biopsia epatica, per esempio”, ha spiegato l’immunologo al parlamentare.
“Gentile professore, se la letteratura scientifica, i siti medici e il New York Times parlano di ricerca di test ‘meno invasivi‘ del tampone, deduco che definirlo invasivo sia corretto”, ha replicato Claudio Borghi.
“No, dicono come farlo più facilmente. Il che sarebbe importante perché se mettessimo a punto un test che non necessita di un prelievo, per esempio un test che usa la saliva che il paziente può autonomamente sputare in una provetta, sarebbe un notevole passo avanti”, ha sottolineato Roberto Burioni.
Il medico, che qualche giorno fa è entrato in polemica con Massimo Boldi, ha anche difeso il deputato della Lega, replicando a un follower: “L’onorevole sta discutendo con me in maniera educata e costruttiva, e non vedo perché non comportarmi nello stesso modo con lui”.