Allarme Oms per il primo focolaio di aviaria nei gatti in Polonia: 29 casi registrati in due settimane
Allarme aviaria felina in Polonia, con numerosi casi registrati nelle ultime settimane e segnalazioni mandate all'Oms
Scatta l’allarme dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sui nuovi casi di aviaria registrati nei gatti negli ultimi giorni in Polonia. Si tratterebbe di un vero e proprio focolaio di A/H5n1, con una trentina di casi segnalati nelle ultime due settimane.
Le segnalazioni in Polonia
Le prime segnalazioni sono arrivate lo scorso 27 giugno, quando dalla Polonia è stato inviato all’Oms un report su un elevato numero di gatti infetti in un’ampia zona del Paese. Alcuni decessi insoliti, infatti, avevano fatto suonare il campanello d’allarme e da Varsavia è arrivata la richiesta di maggiori controlli sulla situazione.
Da Ginevra si è quindi mossa una squadra per i rilievi del caso, con 47 campioni prelevati da 46 gatti e un caracal in cattività e di questi 29 sono risultati positivi all’influenza A/H5N1, meglio nota come aviaria. Secondo quando riportato sempre dall’Organizzazione, “14 gatti sono stati soppressi e altri 11 sono morti, con l’ultimo decesso segnalato il 30 giugno”.
Giallo sul contagio
L’infezione da A/H5N1 nei felini era stata già segnalata in precedenza, ma “sporadica”, mentre quella oggi in atto avrebbe tutte le caratteristiche di un focolaio. Dall’analisi genetica, infatti, è stato possibile dedurre che il ceppo di virus che ha infettato gli animali è molto simile a quello che recentemente ha provocato focolai in uccelli selvatici e in allevamenti avicoli in Polonia.
Resta però il giallo sul contagio, ovvero da dove sia partito e come abbia fatto a provocare così tanti casi nel giro di poche settimane. MalLe autorità stanno indagando su tutte le potenziali fonti di infezione, con i campioni positivi all’influenza che sono stati individuati in 13 aree geografiche della Polonia.
I rischi per l’uomo
Un’allarme da non sottovalutare, ma di certo non tale da creare panico per l’uomo. Infatti per quanto riguarda invece il rischio di infezioni umane in seguito all’esposizione a gatti infetti, l’Oms precisa che a livello nazionale “è valutato basso per la popolazione generale e da basso a moderato per i proprietari di gatti e per coloro che sono esposti professionalmente a gatti con infezione da H5N1 senza l’uso di adeguati dispositivi di protezione”.
L’Oms, quindi, predica la calma e continuerà a monitorare la situazione anche grazie all’aiuto della sanità animale e pubblica della Polonia.