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Addio al Superbonus 110? Riduzione al 90%, ma non solo: i requisiti e le possibili novità col Governo Meloni

Il Governo Meloni potrebbe cambiare il Superbonus 110, abbassandolo al 90%: quali sono i motivi e quali novità potrebbero arrivare dal 2023

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Trovare i soldi per affrontare l’emergenza causata dal caro bollette. Nella prossima manovra economica riferita al 2023 dovrebbero essere destinati all’energia almeno 15 miliardi di euro. Dove trovarli? Il Governo dovrebbe prevedere anche una rivisitazione del Superbonus 110%, con una possibile riduzione al 90%, oltre a quella legata al Reddito di cittadinanza.

Cos’è il Superbonus 110 e perché potrebbe cambiare

Il Superbonus è l’agevolazione fiscale prevista dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (il cosiddetto decreto Rilancio): sostanzialmente, è una detrazione del 110% delle spese – sostenute a partire dal 1° luglio 2020 – per la realizzazione di interventi di efficienza energetica o antisismici.

Nel 2023, il Governo Draghi aveva previsto lo stop dell’incentivo per le villette unifamiliari e gli immobili autonomi, oltre alla progressiva riduzione anche per i condomini: 110% nel 2023, 70% nel 2024 e 65% per il 2025.

Il nuovo Governo, però, potrebbe decidere di intervenire con delle novità, visto che nel 2023 la frenata di crescita dovrebbe costringere l’Esecutivo a tagliare gli sconti edilizi – oltre al Reddito di Cittadinanza – per evitare aumenti delle tasse e affrontare il caro energia.

Le possibili novità per il Superbonus dal 2023

Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, ai microfoni di ‘Dritto e Rovescio’, trasmissione in onda su Rete 4 giovedì 3 novembre, ha dichiarato che “il Superbonus 110 costa parecchio: nel 2023 si può confermare, ma alle famiglie che guadagnano di meno. Chi guadagna di più, i lavori della facciata del palazzo se li può pagare”.

Una dichiarazione che fa scopa con le fonti di Governo citate dall’Ansa, che parlano di uno stanziamento di 15 miliardi di euro per tutelare le famiglie e le imprese dall’emergenza energia. Soldi che arriverebbero proprio in conseguenza alla revisione del Superbonus. Anche se il segretario della Lega ha parlato di una possibile conferma del 110% in sé, mentre secondo le fonti dell’Ansa lo scenario dovrebbe prevedere un abbassamento della soglia.

salvini meloniFonte foto: ANSA
Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Il Governo Meloni avrebbe infatti deciso di rivedere al ribasso il Superbonus 110, facendo calare la percentuale del contributo statale al 90%.

L’agevolazione calerà per i condomini, ma al bonus potranno accedere anche le abitazioni unifamiliari, a patto che siano utilizzate come prima casa da proprietari che rientrino in una soglia di reddito, calcolata in base al quoziente familiare, che andrà stabilita nelle prossime settimane.

A prescindere dal 110% o dall’abbassamento al 90%, i redditi oltre una certa soglia non dovrebbero avere più diritto al Superbonus, come dichiarato anche da Matteo Salvini a ‘Dritto e Rovescio’.

Lo scorso maggio, l’ex premier Mario Draghi aveva bocciato il Superbonus 110%.

Addio Isee, arriva il quoziente familiare

L’altra grande novità del 2023 sarà il debutto del quoziente nel sistema fiscale per misurare il reddito della famiglia, che dovrebbe sostituire l’Isee (l’Italia è l’unico Paese a usarlo).

Il quoziente familiare si calcola basandosi sul reddito familiare diviso per il numero di componenti, corretti per una scala di equivalenza.

I promotori sono convinti che questo nuovo parametro consentirebbe di avere una maggiore equità rispetto all’Isee, vista l’introduzione di un criterio di reddito abbinato alla numerosità della famiglia.

Fonte foto: ANSA
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