A Hong Kong torna l'incubo Covid: Omicron miete vittime, obitori pieni, chieste bare alla Cina
La variante sta mettendo in ginocchio la città: la governatrice Carrie Lam ha annunciato un nuovo pacchetto di restrizioni per contrastarla
Le misure annunciate nelle scorse settimane per arginare l’epidemia a Hong Kong non sono state messe in pratica e così la variante Omicron del Covid-19 – dilagante ormai da oltre un mese in Italia e in tutto il mondo – sta colpendo duramente l’ex colonia britannica, causando un deciso aumento del numero delle vittime.
Gli obitori del Paese sono pieni al punto che le autorità hanno fatto un ricorso massiccio ai container refrigerati per conservare le migliaia di cadaveri: ora l’emergenza è la carenza di bare le cui scorte – stando a quanto riferito dai media locali – si esauriranno durante questo fine settimana.
In meno di tre mesi dall’arrivo di Omicron, variante altamente trasmissibile, Hong Kong ha registrato quasi un milione di infezioni e oltre 4.600 decessi, la maggior parte nella popolazione anziana non vaccinata. Il tasso di immunizzazione nel Paese è solo al 72%.
Hong Kong, allarme Covid: le parole della governatrice Carrie Lam sull’emergenza sanitaria
In una conferenza stampa convocata per la giornata di oggi (venerdì 18 marzo) la governatrice Carrie Lam ha riconosciuto il problema, assicurando che due spedizioni di bare arriveranno molto presto dalla Cina.
Nelle scorse settimane i media di Hong Kong avevano riferito come la città avesse registrato fino a 50 mila nuovi casi giornalieri. L’isola si è trovata ad affrontare la peggiore ondata di contagi dall’inizio della pandemia da inizio febbraio.
A metà del mese era chiaro che l’impatto sarebbe stato così forte da minacciare la tenuta del sistema sanitario, con pazienti costretti ad aspettare su letti improvvisati al di fuori dei pronto soccorso e parcheggi adibiti a sale d’attesa dei reparti.
Il dietrofront della governatrice dopo le nuove misure non applicate
Una situazione drammatica che aveva portato la governatrice Carrie Lam a prendere una drastica decisione, ovvero quella di introdurre l’obbligo per i 7,5 milioni di residenti della città a essere sottoposti a tre tamponi obbligatori. “Coloro che rifiutano saranno ritenuti responsabili” aveva detto la governatrice.
Sul fronte delle restrizioni era stata decisa la chiusura delle scuole, di diverse attività commerciali come palestre, bar e saloni di bellezza fino alla fine di aprile. Vietati fino al 20 aprile i voli provenienti da nove Paesi, tra cui Gran Bretagna e Stati Uniti.