Variante Omicron quando finisce? La svolta arriva "fra due-tre settimane": Crisanti fa una nuova previsione
Andrea Crisanti ha fatto le sue previsioni sulla fine dell'ondata di Covid dovuta alla variante Omicron e si è espresso sull'obbligo vaccinale
Mentre in Italia la variante Omicron del coronavirus è ormai dominante, cresce la preoccupazione per il contagio da Covid-19 e in molti si chiedono quando finisce l’ondata dovuta proprio a questa mutazione. Ne ha parlato il professor Andrea Crisanti, microbiologo, in un’intervista per Il Fatto Quotidiano.
Variante Omicron quando finisce? La previsione di Crisanti
Alla domanda su quando finisce la variante Omicron, Crisanti ha dichiarato: “Sta passando la buriana della variante Omicron, la cui caratteristica è che i vaccinati si infettano e trasmettono con i numeri pazzeschi che abbiamo visto”.
Quindi, ha aggiunto il microbiologo nel corso della sua intervista, “la mia impressione, guardando anche ai dati dell’Inghilterra, è che stiamo raggiungendo una situazione di equilibrio ma a livelli piuttosto elevati”:
Variante Omicron, la svolta “fra due-tre settimane”
Crisanti si è sbilanciato anche in merito ai tempi: “Se c’è un momento per liberalizzare – ha detto – è fra due-tre settimane, nel momento di massima protezione della popolazione. O lo fai adesso o non lo fai”.
Questo, ha voluto però precisare l’esperto, “non significa che il virus se n’è andato, sia chiaro. Significa solo che la maggior parte della popolazione è protetta o perché ha fatto la terza dose da poco o perché si è infettata da poco. Punto”.
Crisanti e obbligo vaccinale, nuova polemica
L’esperto ha poi polemizzato sulla questione dell’obbligo vaccinale: “L’obbligo bisognava metterlo subito, dandosi l’obiettivo del 90%. E una volta raggiunto chiedersi: vale la pena di arrivare al 95% al costo di radicalizzare lo scontro nella società? Un problema politico, non epidemiologico”.
La variante Omicron è dominante nel nostro Paese
Al contrario, ha osservato Crisanti, “io sarei rimasto al criterio epidemiologico” poichè “l’azione politica deve avere un obiettivo di sanità pubblica. È inutile che mi accanisco contro l’altro 10% se i dati dicono che il 90% basta. Bisogna valutare la risposta della società, c’è sempre il singolo che non si vuole vaccinare per le più diverse ragioni”.
Quanto alla quarta dose, infine, Andrea Crisanti ha dichiarato che non si sa ancora se andrà fatta oppure no. Nel caso in cui non emergessero altre varianti e il livello di immunità si mantenesse elevato non servirebbe, ha concluso.