Voto nelle scuole e Covid, c'è un rischio: l'appello di Burioni
Esistono rischi di contagio per i bambini svolgendo le elezioni nelle scuole? Il virologo Roberto Burioni ha risposto con un appello politico
In vista del rientro a scuola il prossimo 14 settembre, il virologo Roberto Burioni ha lanciato un appello ai politici passando in rassegna i possibili rischi di contagio da coronavirus dovuti alla presenza dei seggi elettorali all’interno delle aule scolastiche.
“C’è una cosa che io, da scienziato, vorrei dire alla politica – ha scritto Burioni su Medical Facts-. Il 14 settembre si aprono le scuole e il 20 settembre si vota, con il solito allestimento dei seggi negli edifici scolastici e la coda di disinfezione e via dicendo. Che non si sia trovata una soluzione a questo problema è davvero imbarazzante”.
“Non voglio entrare nella polemica che oramai assomiglia molto a una lotta nel fango a scopi politici, ma siccome ho una bambina di 9 anni che deve tornare in classe – ha spiegato Roberto Burioni – voglio condividere con voi alcuni dati oggettivi”.
Voto a scuola, quali sono i rischi per i bambini
Burioni si è chiesto quali sono i rischi concreti di contagio per i bambini dopo la tornata elettorale e ha stabilito che, “basandoci sull’esperienza statunitense, dove i casi sono tanti e la sorveglianza molto buona, possiamo dire che in grandissima parte i bambini non hanno gravi conseguenze da Covid-19: la loro malattia decorre quasi sempre in maniera clinicamente lievissima”.
“Purtroppo – ha aggiunto il virologo – quando parliamo di oltre sei milioni di casi totali, quel ‘quasi sempre’ non corrisponde a ‘mai'”.
Quali rischi corrono gli adulti votando a scuola
Quanto al rischio opposto, cioè sulla possibilità che i bambini possano infettare gli adulti, “Qui la questione è molto più complicata, perché i dati sono ancora contrastanti e contraddittori. Al momento, purtroppo, non è possibile fornire una risposta certa a questa domanda”.
Voto nelle scuole, la soluzione secondo Burioni
La conclusione di Burioni è che “se da una parte c’è il rischio del Covid-19 e della sua diffusione, la non riapertura delle scuole non è comunque priva di rischi, privando i bambini della socialità e dell’istruzione. Il bilanciare questi rischi in una maniera complessivamente vantaggiosa per la società, come ho già detto, è compito della politica e non della scienza”.
Tuttavia, ha proposto l’esperto, “non si dovrebbe votare nelle scuole e luoghi alternativi dovrebbero essere da tempo identificati in modo da non intralciare ulteriormente una già tribolata attività scolastica. Fregarsene vuole dire tenere in poco conto l’importanza dell’istruzione, che a mio giudizio – dopo la salute – è la cosa più importante che esista”.