Vittorio Sgarbi a processo dopo le dichiarazioni su Virginia Raggi a Matrix: cosa ha detto all'ex sindaca
Nel 2018 Vittorio Sgarbi attaccò in tv l’allora sindaca di Roma Virginia Raggi, ora va a processo per diffamazione
Nuovi guai per Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte e politico andrà a processo con l’accusa di diffamazione aggravata ai danni dell’ex sindaca di Roma Virginia Raggi. A Sgarbi vengono contestate alcune sue dichiarazioni in tv del febbraio 2018, prima delle elezioni politiche.
Sgarbi a processo per diffamazione
Come riporta Adnkronos, Virginia Raggi è stata ammessa come parte civile nel processo a carico di Vittorio Sgarbi, imputato con l’accusa di diffamazione aggravata ai suoi danni. La prossima udienza del processo è prevista per il 9 novembre.
Al centro del procedimento le frasi pronunciate da Sgarbi il 21 febbraio del 2018, durante la trasmissione televisiva Matrix di Canale 5, contro l’allora sindaca di Roma del Movimento 5 Stelle.
Vittorio Sgarbi nel 2018 paragonò Virginia Raggi all’ex sindaco di Palermo Ciancimino
Già nel gennaio 2021 Vittorio Sgarbi era stato condannato per diffamazione ai danni di Virginia Raggi al pagamento di una multa di 1.000 euro e a una provvisionale di 10mila euro.
Cosa ha detto su Virginia Raggi
Sgarbi, attualmente sottosegretario ai Beni culturali, sindaco di Sutri (Viterbo) e consigliere regionale in Lombardia, aveva attaccato Raggi per l’ipotesi di abbattimento di una villa liberty in piazza Caprera, nel quartiere Trieste.
Queste le parole pronunciate da Sgarbi che potrebbero costargli una condanna per diffamazione:
“L’annunciata distruzione di ville liberty a Roma, denunciata da me e da Italia Nostra per primi, conferma la più inquietante delle prospettive: la Roma di oggi è come la Palermo di Ciancimino e il sindaco di Roma, distratto dalla difesa della città, è oggettivamente complice di questa azione criminale. M5S a Roma oggi è come la Democrazia cristiana a Palermo degli anni ‘70″.
Ancora: “Era meglio pagare una tangente per non fare la Nuvola di Fuksas. La Raggi per esempio, quel branco di disperati, non sono riusciti a vincolare le ville liberty del Quartiere Coppedè che verranno buttate giù per fare dei condomini. È come il sacco di Palermo. La Raggi è come Ciancimino“.
Chi era Vito Ciancimino
Nel suo attacco Sgarbi paragona Virginia Raggi a Vito Ciancimino, l’ex sindaco di Palermo morto nel 2002 condannato in via definitiva per associazione mafiosa. Esponente della Democrazia Cristiana, venne eletto sindaco del capoluogo siciliano nel 1970, ma dopo alcuni mesi fu costretto alle dimissioni a causa di indagini sui suoi rapporti con la mafia.
Fu arrestato nel 1984 grazie alle rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta. Nel 1992 Ciancimino fu condannato in via definitiva a otto anni di reclusione per associazione mafiosa e corruzione.