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18enne italiana in carcere in Kazakistan accusata di traffico di droga: "Aiutatemi, sono detenuta senza prove"

Amina Milo Kalelkyzy, 18enne di Lecce, è stata arrestata a luglio e da allora la polizia la trattiene in Kazakistan

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Detenuta in Kazakistan, rischia 15 anni di carcere. Una 18enne italiana, Amina Milo Kalelkyzy, è rinchiusa in una prigione di Astana e chiede aiuto al suo Paese per essere liberata. È accusata di traffico internazionale di stupefacenti.

L’arresto della 18enne italiana

Amina, 18enne di Lecce, è stata arrestata in Kazakistan nel luglio scorso. Si trovava nel Paese dell’Asia Centrale con la madre, originaria della regione, per fare visita ad alcuni parenti, ma sarebbe finita nel mirino della polizia.

Secondo quanto riporta il ‘Quotidiano di Puglia’, Amina sarebbe stata fermata per la prima volta mentre si trovava con un altro ragazzino, per poi essere rilasciata dopo una notte in custodia. Questo primo episodio sarebbe stato l’inizio di una lunga vicenda, che vede ora la ragazza, in carcere da luglio, chiedere aiuto all’Italia.

Amina Kazakistan aiutoFonte foto: ANSA
Il foglietto con il messaggio di Amina

Segregata e malmenata per due settimane

A questo primo arresto sarebbe seguito una sorta di rapimento da parte di due agenti di polizia. Questi avrebbero attirato la ragazza in un appartamento, dove sarebbe stata rinchiusa per 16 giorni e malmenata.

La madre si sarebbe quindi rivolta all’ambasciata italiana per chiedere aiuto. L’intervento della diplomazia ha permesso di ottenere il rilascio di Amina, che non ha però potuto tornare in Italia.

Pochi giorni dopo infatti, la polizia avrebbe nuovamente convocato la ragazza, le avrebbe sequestrato i documenti e l’avrebbe ufficialmente posta in stato di arresto per traffico internazionale di stupefacenti. Rischia una pena fino a 15 anni di carcere.

Il messaggio di Amina

Del caso si starebbe occupando direttamente il ministero degli Esteri, guidato dal vicepremier Antonio Tajani. La madre della ragazza ha consegnato un biglietto all’agenzia di stampa ‘ANSA’, scritto dalla figlia.

“Sono detenuta da giugno 2023 in carcere nel Kazakistan senza prove a mio sfavore. Chiedo aiuto all’Italia, in particolare al ministro Tajani. Vi prego aiutatemi, sto male, voglio tornare a casa” Scrive Amina nel suo messaggio.

La stessa agenzia di stampa riporta anche di un referto medico relativo ad Amina, che evidenzierebbe che sul corpo della ragazza, dopo l’arresto, c’erano “Lividi ed escoriazioni“, forse risalenti al periodo del sequestro nell’appartamento avvenuto a luglio.

Come raccontato dalla mamma di Amina, Assemgul Sapenova, ha rivelato che la figlia avrebbe cercato per due volte di uccidersi in prigione: “Sono all’esterno del carcere, qui è ser – ha detto all”ANSA’, spero di riuscire a entrare domani mattina. Amina l’ho vista l’ultima volta venerdì. Ha tentato per due volte il suicidio, la seconda volta quando le hanno negato i domiciliari. Sta male perché nessuno le crede. È  stanca, ha perso nove chili. Siamo tutti molto depressi”.

amina-1 Fonte foto: ANSA
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