Ragazzo ucciso: spunta la pista della droga, fermati due sospetti
Fermati due 21enni, sono accusati di concorso in omicidio. In corso le verifiche sul movente
Sono stati fermati due giovani per l’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne ucciso a Roma nel tentativo di difendere la sua fidanzata Anastasia da due rapinatori. Si tratta, riporta l’Ansa, di due 21enni romani, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, entrambi di San Basilio. Hanno entrambi precedenti penali: uno per droga, l’altro per percosse.
Sono stati bloccati nella notte e portati in Questura per essere interrogati davanti al magistrato e ai carabinieri. I due non hanno confessato ma hanno fornito elementi utili a delineare quanto successo mercoledì sera.
Sono in stato di fermo, con le accuse di concorso in omicidio e rapina. In mattinata, concluso l’interrogatorio, i due sono stati trasportati al carcere di Regina Coel in attesa della convalida del fermo.
Sarebbe stata la madre di uno dei due sospettati a denunciare la possibile implicazione del figlio nella vicenda. La donna si è recata nella tarda serata di ieri in un commissariato: “Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi”.
Da lì sono poi scattate le indagini dei carabinieri che con la polizia hanno poi bloccato i sospettati. I due si stavano nascondendo. Lo hanno riferito il capo della Squadra Mobile di Roma Luigi Silipo e il colonnello Mario Conio, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Roma.
Uno è stato rintracciato in un residence in zona Tor Cervara mentre l’altro in una casa di conoscenti a Tor Pignattara. Ai due si è arrivati anche grazie a degli elementi forniti da una serie di testimoni.
L’auto con cui i due aggressori si sono dati alla fuga è stata sequestrata. Mentre non è stata ancora ritrovata la pistola, forse una calibro 38, utilizzata per sparare a Luca Sacchi.
Verifiche sul movente: spunta l’ipotesi della droga
Gli investigatori stanno effettuando degli accertamenti per capire l’esatto movente della rapina, reputata anomala. Ci potrebbe essere dietro una questione irrisolta legata al mondo della droga.
Secondo una prima ricostruzione riportata dall’Ansa, Luca Sacchi e la ragazza volevano acquistare della droga dai due ma poi le cose sono degenerate fino al tragico epilogo.
I due sospettati, notando che nello zainetto della donna c’erano parecchi soldi, si sono offerti di andare a procurare lo stupefacente per poi ritornare armati di pistola e rapinare la ragazza. Alla reazione del 24enne uno dei due, sembra quello incensurato, ha sparato in testa al giovane.
Omicidio Sacchi, parla il capo della polizia Gabrielli
L’omicidio di Roma indica che “forse tutti dovremmo avere un atteggiamento di grande cautela, senza anticipare giudizi ed emettere sentenze e senza utilizzare la sicurezza come strumento di contesa politica“. Lo ha detto all’Ansa il capo della polizia Franco Gabrielli, riferendosi alle recenti polemiche tra Salvini e Conte sull’uccisione di Luca Sacchi.
“Che Roma abbia i suoi problemi credo nessuno non lo riconosca, ma rappresentarla come Gotham City… – ha aggiunto Gabrielli -. I responsabili sono stati subito individuati e sono stati definiti i contorni di una vicenda che con una città alla deriva ed in mano al crimine ha poco a che fare”.
La ricostruzione dell’omicidio di Luca Sacchi
La coppia era appena uscita dal pub John Cabot, in via Teodoro Mommsen, in zona Appio Latino, intorno alle 23.30, quando la ragazza avrebbe sentito qualcuno che la strattonava da dietro. “Mi hanno detto: ‘Dacci la borsa‘. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza” alla testa, ha raccontato Anastasia.
“A questo punto è intervenuto Luca, che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, quindi è intervenuto l’altro aggressore che gli ha sparato in testa“, ha concluso la 25enne di origine ucraina. Luca Sacchi avrebbe prima rincorso i due aggressori per affrontarli.
Il mistero sulla fuga dei due rapinatori
Gli aggressori sarebbero fuggiti a bordo di una Smart, mentre alcune persone presenti nella zona avrebbero riferito di averli visti fuggire a piedi. Alcuni testimoni hanno parlato di due uomini italiani dal marcato accento romano. A dare l’allarme sarebbe stato un tassista, che si trovava in via Bartoloni, a Colli Albani.
I genitori hanno donato gli organi di Luca Sacchi
Il 24enne è stato trasportato subito all’ospedale di San Giovanni, dove è stato sottoposto a un delicato intervento, poi rivelatosi inutile. I genitori del giovane personal trainer, appassionato di arti marziali, hanno espresso il loro consenso alla donazione degli organi.
La Procura di Roma indaga per il reato di omicidio volontario. Gli investigatori non starebbero escludendo nessuna pista. Il caso ha fatto nascere molte polemiche anche tra i politici, tra cui uno scontro tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte.