Silvia Nowak uccisa e bruciata a Castellabate, fermato il compagno Kai Dausel
Svolta nelle indagini sull'omicidio di Silvia Nowak a Castellabate (Salerno). I carabinieri hanno arrestato il compagno Kai Dausel
Svolta nelle indagini sull’omicidio di Silvia Nowak: i carabinieri hanno arrestato Kai Dausel, il compagno della vittima. Era stato proprio l’uomo a denunciare la scomparsa della donna, quando la 53enne si era allontanata da Ogliastro Marina di Castellabate, in provincia di Salerno, per una passeggiata. Il suo corpo era stato rinvenuto semi-carbonizzato in una pineta pochi giorni dopo.
Fermato il compagno di Silvia Nowak
All’alba di lunedì 16 dicembre i carabinieri hanno arrestato Kai Dausel, il compagno di Silvia Nowak. Secondo la Procura di Vallo della Lucania la donna sarebbe stata uccisa il 15 ottobre, lo stesso giorno in cui si erano perse le sue tracce.
Ad ucciderla, secondo gli investigatori, sarebbe stato proprio il compagno che l’avrebbe colpita prima con un oggetto contundente per poi infierire con delle coltellate.
I carabinieri hanno arrestato Kai Dausel, il compagno di Silvia Nowak. La donna è stata uccisa il 15 ottobre a Ogliastro Marina di Castellabate (Salerno) e il suo corpo è stato semi-carbonizzato
Successivamente Dausel avrebbe dato fuoco al corpo della compagna, che è stato rinvenuto semi-carbonizzato. Come riporta Corriere della Sera la Procura gli ha contestato i reati di omicidio aggravato e distruzione di cadavere.
L’uomo è stato interrogato e condotto in carcere. Ad incastrarlo, secondo gli inquirenti, sarebbe stata soprattutto una traccia di sangue della donna rinvenuta su un palo della recinzione della villetta in cui viveva la coppia, un’abitazione acquistata dopo il trasloco dalla Germania.
Le prove che incastrano Kai Dausel
Tra gli elementi che hanno portato gli inquirenti all’arresto di Kai Dausel ci sarebbe l’alibi inizialmente fornito dall’uomo e da alcuni conoscenti. Dopo la scomparsa di Silvia Nowak, il 15 ottobre, l’uomo ha dichiarato di essere andato a riposare su una sdraio accanto a una roulotte. Successivamente, in effetti, Dausel ha denunciato la sparizione della compagna. L’alibi è stato confermato da una coppia di amici.
Secondo gli inquirenti, tuttavia, l’alibi fornito dall’uomo non sarebbe confortato da alcuna prova. Piuttosto le telecamere di sicurezza lo hanno inquadrato alle 17:30, un’ora e mezza dopo l’allontanamento da casa di Silvia, mentre si reca da un ristoratore per chiedere informazioni sulla donna.
Gli altri indizi che inchioderebbero Dausel arriverebbero dai rilievi dei Ris effettuati sul corpo della 53enne, ma anche da una traccia di sangue della donna rilevata su un palo della recinzione della villetta.
L’omicidio
La Procura sostiene che Silvia Nowak sia stata uccisa il 15 ottobre, lo stesso giorno in cui si è allontanata da casa. La 53enne era uscita intorno alle 16. Il suo corpo è stato trovato in una pineta poco distante dalla sua abitazione.
L’assassino l’ha colpita con un oggetto contundente per poi pugnalarla ripetutamente all’addome. Infine il killer ne ha bruciato il corpo, ma solo parzialmente, probabilmente nel tentativo di cancellare ogni traccia.