Uccide il figlio di 7 anni a Varese, nuovi inquietanti dettagli sul telefono e vicino al corpo del bambino
Dopo aver ucciso il piccolo, ha nascosto il cadavere nell'armadio, dove sono stati trovati due bigliettini in cui spiegava nei dettagli il suo piano
Era un uomo violento Davide Paitoni, a cui nessuno avrebbe dovuto affidare il figlio. È questo il tenore delle dichiarazioni, affidate ai giornali e ai social, delle persone che conoscevano l’artefice della tragedia che si è consumata a Morazzone, piccolo comune in provincia di Varese. Il 40enne, magazziniere di una ditta di ferramenta, ha ucciso il piccolo Daniele, di soli 7 anni, nel pomeriggio del 1° gennaio. Un omicidio che ha fatto gelare il sangue a tutta l’Italia, e su cui stanno emergendo inquietanti dettagli.
Uccide il figlio di 7 anni, la ricostruzione dell’omicidio e i messaggi dell’uomo
Davide Paitoni avrebbe ucciso il figlio per vendicarsi della moglie. Lo ha scritto in uno dei due bigliettini ritrovati vicini al corpo del piccolo. Daniele sarebbe stato ucciso nel sonno, con un unico fendente alla gola. Forse il padre lo aveva drogato prima. Nel secondo foglio si evince la volontà di uccidere anche l’ex moglie e poi di suicidarsi per raggiungere la madre, deceduta alcuni anni fa, “in cielo”.
Dopo aver nascosto il cadavere del bambino in un armadio, si è diretto a casa dei genitori della ex a Gazzada Schianno e l’ha accoltellata più volte, infliggendole ferite al volto, alla schiena e all’addome. La 36enne è stata prontamente portata al Pronto soccorso dell’Ospedale di Circolo e non sarebbe in pericolo di vita.
Uccide il figlio di 7 anni, il ritrovamento del cadavere dentro un armadio
I Carabinieri, allertati dai genitori della donna, che li hanno informati del fatto che Daniele aveva passato il Capodanno con il padre, si sono subito messi sulle tracce del figlio. Arrivati lì hanno fatto la terribile scoperta del cadavere del bambino, rinchiuso all’interno di un armadio.
Sul telefono di Davide Paitoni gli inquirenti hanno trovato un messaggio vocale per il padre, a cui il 40enne spiegava di aver fatto del male al piccolo e chiedeva di non aprire assolutamente l’armadio.
Il 40enne è stato rintracciato dopo una notte di ricerche e ha provato a sfuggire alle forze dell’ordine, arrivando a speronare la volante dell’Arma e scappando poi a piedi in mezzo ai boschi di Colle Sant’Elia, ancora armato del coltello usato per uccidere il piccolo Daniele e tentare l’omicidio della ex moglie.
Il luogo dell’arresto di Davide Paitoni.
Uccide il figlio di 7 anni, aveva precedenti e problemi con la cocaina
Davide Paitoni e l’ex moglie si erano sposati nel 2018 per separarsi dopo un anno. Nonostante le denunce da parte della donna per diversi episodi di violenza e i precedenti con le forze dell’ordine, all’uomo era stato concesso di vedere il figlio nei giorni festivi.
Al 40enne non era stato tolto alcun diritto sul minore neanche dopo gli episodi dello scorso novembre, quando durante una lite sul lavoro aveva sferrato coltellate alla schiena a un collega di 52 anni. Per lui erano scattati gli arresti domiciliari a casa del padre. Era inoltre un consumatore abituale di droghe, e nella sua auto i Carabinieri hanno rinvenuto della cocaina.
I giudici non avevano tuttavia ritenuto che l’uomo potesse rappresentare un pericolo per il figlio, e per questo aveva continuato a vederlo nonostante la misura cautelare e le segnalazioni della donna. Con il tragico epilogo che conosciamo.