Emilio Fede chiede di scontare gli arresti domiciliari a Napoli
L'ex direttore del Tg4, condannato nel processo Ruby bis, vorrebbe stare a casa della moglie
Condannato nel processo Ruby bis a 4 anni e 7 mesi di reclusione, da scontare ai domiciliari per via dell’età avanzata, l’ex direttore del Tg4, Emilio Fede, chiede di poter stare a Napoli, a casa di sua moglie, riporta di Corriere della Sera.
Emilio Fede: vorrei scontare i domiciliari a Napoli
“Chiederò di poter vivere gli arresti domiciliari nella casa di mia moglie Diana a Napoli, perché è una città a cui sono molto legato e dove la gente mi manifesta sempre tanta vicinanza. E quando si tratterà, spero al più presto, di ottenere l’affidamento ai servizi sociali, chiederò di potermi occupare degli anziani, ma anche di ragazzi con difficoltà che cercano un’alternativa alla strada e alla malavita”. Così il giornalista, storico volto prima del Tg1 poi del Tg4, nelle parole citate dal Corriere della Sera.
Condannato, insieme a Nicole Minetti, per il reato di favoreggiamento della prostituzione per le “cene eleganti” nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi, Emilio Fede è intenzionato anche a chiedere la grazia al Presidente della Repubblica Mattarella. “Valuterò i termini con cui poter rivolgere la richiesta di grazia al capo dello Stato, dovrei arrivare a 93 anni, alla fine della mia vita, prima di tornare ad essere un uomo libero”, ha spiegato Fede.
Nel frattempo, l’ex direttore del Tg4 si definisce “psicologicamente frantumato” per la condanna penale. In attesa di una possibile concessione della grazia, intende occuparsi dei giovani in difficoltà a Napoli, per aiutarli a trovare una strada diversa da quella della camorra.