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Test di gravidanza negativo per il concorso da vigile urbano, scoppia la polemica

Per partecipare al concorso da vigile urbano serve un test di gravidanza negativo, insorge il sindacato: requisito "illegittimo e discriminatorio"

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Se l’esito del test di gravidanza è positivo le candidate non possono partecipare al concorso per un posto da commissario dei vigili urbani. È polemica per un requisito richiesto da due comuni del Torinese, considerato illegittimo e discriminatorio da un sindacato di polizia locale, che minaccia un esposto in procura.

Test di gravidanza per il concorso da vigile urbano

Il caso, riportato da La Stampa, riguarda un concorso per un posto da commissario della polizia locale indetto da due Comuni della provincia di Torino, Vigone e Torre Pellice. Il concorso prevede, oltre al requisito della laurea, il superamento di una prova scritta, una orale e una di idoneità fisica.

Il test di gravidanza viene chiesto proprio per poter accedere alla prova atletica, che consiste in mille metri da correre, per le donne, entro 6 minuti e 30 secondi (un minuto in meno per i candidati uomini). Se il test è positivo, non si può partecipare alla prova.

Test di gravidanza negativo per il concorso da vigile urbano, scoppia la polemica

Test di gravidanza per il concorso da vigile: la denuncia

A denunciare il caso del test di gravidanza necessario per il concorso  da vigile urbano dei due Comuni del Torinese è stato il sindacato di polizia locale Csa.

“Chiedere a una candidata per un posto di vigile urbano il test di gravidanza è discriminatorio“, ha dichiarato a La Stampa Loredana Cristino, dirigente nazionale del sindacato. “Si pretendono prove fisiche come per entrare in polizia, ma noi non siamo forza di polizia“, ha sottolineato la sindacalista.

“Il bando non assegna agli aspiranti vigili funzioni tali da richiedere come requisito di ammissione al concorso una prova di efficienza fisica consistente nel poter correre 1.000 metri, e per di più in un tempo limitato. Mi pare quindi che la fissazione di questo requisito non sia legittima“, ha detto al quotidiano l’avvocato Vittorio Barosio, esperto di diritto amministrativo.

Gravidanza Fonte foto: 123RF
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