Uomo in coma in ospedale si ritrova iscritto al Pd, l'accusa della moglie e la replica del partito
Ricoverato in ospedale in stato di coma, un uomo della provincia di Avellino si è ritrovato iscritto al Pd: la denuncia della moglie
Un uomo residente a San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino, si è ritrovato iscritto al Partito Democratico locale mentre era in coma. A denunciare l’accaduto è stata la moglie, spiegando che il marito non poteva firmare la tessera perché era ricoverato. Antonio Misiani, commissario del Pd della Campania, si è scusato con la famiglia e ha assicurato che verranno presi provvedimenti.
- Tessere sospette nel Pd, il precedente ad Avellino
- Uomo in coma iscritto al Pd, la denuncia della moglie
- Misiani si scusa con la famiglia e promette provvedimenti
Tessere sospette nel Pd, il precedente ad Avellino
G.M., queste le iniziali dell’uomo, è stato tesserato dal Partito Democratico mentre si trovava in coma in ospedale. Una vicenda che rasenta l’assurdo, ma che potrebbe trovare una spiegazione da quanto accaduto qualche anno fa in provincia di Avellino.
Nel 2021, infatti, l’allora segretario del Pd Enrico Letta aveva sospeso 2.500 richieste di tesseramento a causa di anomalie riscontrate nel tesseramento condotto dalla federazione provinciale del partito.
Uomo in coma iscritto al Pd, la denuncia della moglie
Cristina, moglie dell’uomo tesserato senza aver mai firmato l’iscrizione, ha portato alla luce l’accaduto. “Mio marito non ha potuto firmare la tessera perché in quel periodo è stato due mesi in ospedale per un attacco cerebrale – ha spiegato – non so chi ha firmato e pagato la quota della tessera, ma qualcuno a nostra insaputa e per suo tornaconto politico ha usato i suoi dati”.
Comprensibilmente contrariata, la donna ha chiesto spiegazioni al segretario del circolo del Pd che, a suo dire, avrebbe prima tirato in ballo il sindaco, salvo poi ritrattare poco dopo dicendo che i nomi erano stati presi dalle liste elettorali degli anni precedenti.
“Quando ho insistito per capire chi avesse deciso di inserire il nome di mio marito, mi è stato chiesto chiudere in modo amichevole la vicenda con una telefonata di scuse per quanto avvenuto”, ha proseguito.
Misiani si scusa con la famiglia e promette provvedimenti
Scuse non accettate dalla diretta interessata, perché “sono entrati nella mia sfera privata” e perché “ci siamo sentiti usati”. “Pensavano di avere la strada libera perché sono straniera e non mi sarei interessata alla vicenda – ha proseguito la donna – ma non è così, ho chiesto chiarezza per difendere la libertà di espressione di mio marito, ma ancora oggi i chiarimenti non sono arrivati”.
Per conto del Partito Democratico ha parlato Antonio Misiani, senatore e commissario regionale del Pd, assicurando che verranno presi provvedimenti dopo aver svolto accertamenti su quanto accaduto in provincia di Avellino.
Intervenuto a Radio Cusano Campus, Misiani ha detto che “il diretto interessato ha la mia solidarietà così come i familiari che hanno denunciato” ma “non avranno la mia solidarietà i cretini che hanno fatto questa cosa”.