Svolta sull'omicidio di Alice Neri, trovata carbonizzata in auto: nuove tracce di dna inchiodano un sospettato
Il nuovo dna potrebbe far pensare che la vittima sia stata prima aggredita e poi uccisa, ma sarà necessario capire a chi appartiene
Possibile svolta per le indagini sull’omicidio di Alice Neri. Sulla spallina del reggiseno della vittima, la giovane emiliana trovata carbonizzata nella sua auto a novembre 2022, sarebbero state trovate tracce di dna non appartenenti a nessuno dei 3 indagati per la sua morte. Quello trovato sulla tanica di benzina, è invece compatibile con Mohamed Gaaloul.
Le tracce sul reggiseno
Il reggiseno della vittima era stato accolto tra le prove subito dopo il rinvenimento della vettura dove era stato trovato il corpo della giovane.
Sulla spallina del capo, ci sarebbero due dna: uno apparterrebbe a un militare che ha partecipato all’operazione, l’altro, invece, sarebbe ancora ignoto.
Il luogo dove è stato ritrovato il corpo della giovane a novembre 2022
Questo nuovo profilo genetico, potrebbe portare a una svolta nelle indagini sull’omicidio ancora irrisolto.
“Il dna non appartiene agli attuali tre indagati – ha dichiarato la consulente di Negrini, la criminalista Katia Sartori, come riporta Il Resto del Carlino – si tratta di un dna ‘buono’ che si presta a future comparazioni, essendosi già prestato ad altre che hanno escluso al momento gli attuali tre indagati”.
Secondo Sartori, “è indispensabile chiedere ulteriori accertamenti perché è impensabile procedere in questa vicenda senza chiarire questo aspetto. Troviamo un dna sulla spallina di un reggiseno trovato a undici metri dall’auto data alle fiamme e che verosimilmente ci restituisce un dato importante: che la vittima potrebbe essere stata aggredita e successivamente uccisa“.
I tre indagati
Al momento, gli indagati per la morte di Neri rimangono ancora 3 in tutto.
Tra questi c’è Mohamed Gaaloul, uomo di 29 anni, principale sospettato del delitto e al momento in carcere con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere.
A suo carico ci sono tracce del suo dna, ritrovate sulla tanica con il liquido infiammabile, probabilmente utilizzata per bruciare l’auto della donna e su una sigaretta elettronica trovata sul posto.
La tanica era stata ritrovata nei pressi di una roulotte utilizzata come ripostiglio a pochi metri dal luogo del delitto, che Gaaloul pare conoscesse molto bene secondo l’accusa.
Nel borsello di Gaaloul sono state poi rinvenute tracce di cocaina, la stessa sostanza che è stata riscontrata dagli esami tossicologici sui resti di Alice.
Gli altri indagati sono poi il marito della donna, Nicholas Negrini e il collega Marco Cuccui, con cui Neri ha trascorso la sera prima della morte fino alle 3.30 del mattino allo Smart Cafè di Concordia.
La difesa del marito della vittima chiederà proprio che il dna isolato dalla spallina del reggiseno venga analizzato per capire a chi appartenga.
La vicenda
Alice Neri, 32enne di Rami di Ravarino e madre di una bambina di 4 anni, era stata uccisa e bruciata nel bagagliaio della sua auto in una zona di campagna vicino a Fossa di Concordia a novembre del 2022.
Il ritrovamento del corpo era avvenuto qualche giorno dopo la sua scomparsa, denunciata dal marito alle forze dell’ordine.
Prima della morte, aveva trascorso una serata in compagnia del collega Marco Cuccui.