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Stipendio da mostrare già nell'annuncio del posto vacante, approvata la nuova direttiva europea sul lavoro

Una nuova normativa europea sul lavoro obbligherà a mostrare l'entità dello stipendio già negli annunci di lavoro

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Rivoluzione nel mondo degli annunci di lavoro. Il Parlamento europeo ha approvato una nuova direttiva che impone di pubblicare lo stipendio già nell’annuncio di posto vacante.  La norma dovrà essere approvata in consiglio e recepita dagli stati membri, ed è stata pensata per tutelare i lavoratori.

Cosa dice la nuova direttiva europea sul lavoro

Era stata proposta dalla Commissione nel 2021, ma ora il Parlamento europeo l’ha approvata. La nuova normativa sul lavoro ora passerà in Consiglio per il via libera definitivo.

La novità più significativa che questa legge europea porterà negli stati membri è l’obbligo di mostrare fin dall’annuncio di posto vacante, quale sarà la retribuzione per il candidato che dovesse presentarsi.

parlamento europeo normativa sul lavoroFonte foto: ANSA
L’edificio del Parlamento europeo

Mai più imbarazzo ai colloqui al momento di chiedere la cifra da pattuire per lo stipendio. Una norma pensata soprattutto per tutelare le donne, ma che in Italia potrebbe avere conseguenze sugli stipendi stessi.

Perché in Italia gli stipendi sono così bassi

La nuova normativa europea sul lavoro potrebbe avere un effetto sugli stipendi in Italia. Nel nostro Paese è spesso un tabù parlare di soldi ad un colloquio, ma al contempo le retribuzioni sono più basse della media europea.

In Italia un dipendente guadagna in media poco meno di 30.000 euro lordi l’anno, 29.951 per la precisione. In Unione europea, sempre mediamente invece, gli stipendi si aggirano attorno ai 33.511 euro l’anno.

Quando entreranno a far parte degli annunci di lavoro, gli stipendi potrebbero subire un rialzo in modo da rendere l’annuncio più appetibile per potenziali lavoratori.

Quando entrerà in vigore la nuova normativa europea

Ci vorrà ancora del tempo prima di vedere gli stipendi sugli annunci di lavoro in Italia. La nuova normativa deve infatti prima essere approvata in Consiglio europeo, e poi pubblicata in gazzetta ufficiale.

Da quella data non porterà nessun cambiamento. Le normative europee non sono leggi ma indicazioni. I paesi membri hanno tre anni di tempo per formulare una propria legge che le recepisca.

In caso contrario andranno incontro ad una procedura di infrazione, che comporta multe annuali da pagare all’Unione Europea. L’Italia ha ben 36 procedure di questo tipo aperte per non aver recepito le indicazioni dell’UE.

von-der-layen-commissione-europea-lavoro-stipendi Fonte foto: ANSA
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