Sanremo 2022, svelata la scenografia: come sarà quest'anno. Spunta la foto del nuovo palco dell'Ariston
Si tratta di un ponte tra nuovo e vecchio, una rielaborazione non vintage di elementi classici, qualcosa di più vicino a un restyling
Un ponte tra passato e futuro, come tra l’altro non poteva non essere, data la storia dei due scenografi che lo hanno disegnato.
È stato ufficialmente presentato il nuovo palco del teatro Ariston. Qui, da mercoledì 1 febbraio 2022 a sabato 5 febbraio 2022 si esibiranno i musicisti selezionati in vista della 72ma edizione del festival della canzone italiana, che prende il nome dal comune di Sanremo, in provincia di Imperia.
Chi sono Gaetano e Maria Chiara Castelli, i due scenografi dietro il progetto del nuovo Ariston
Per tornare al palco, questo è opera di Gaetano e Maria Chiara Castelli, la cui collaborazione con l’organizzazione dell’evento musicale più importante della tv italiana è ormai un fatto consolidato e ricorrente. Gaetano Castelli ha per ben 20 volte allestito il palco teatrale. “Solo” otto volte invece Maria Chiara, che però, a giudicare dai risultati, ha ben chiari gli elementi fondamentali della scenografia, che gli spettatori non faticheranno a riconoscere.
Com’è fatta la scalinata di Sanremo (che resta): resta l’orchestra. L’idea del restyling (non vintage)
Nel nuovo progetto, non manca la lunga e “minacciosa” scalinata, la quale dà puntualmente luogo alle gag degli ospiti, che esibiscono paura di cascare e grande attenzione a dove si mettono i piedi.
“Quando abbiamo incontrato Amadeus ad agosto – hanno dichiarato, come riportato da La Repubblica, i due scenografi – ci ha chiesto di mantenere la scala e la posizione dell’orchestra, con gli opportuni distanziamenti, ma di immaginare qualcosa di diverso, un disegno tra passato e futuro. Niente vintage, però: piuttosto, come proposto da Amadeus, un ‘restyling’ del classico”.
La nuova scenografia dell’Ariston, accompagnerà le esibizioni musicali.
Nuova scenografia Sanremo, quali sono le altre fonti di ispirazioni tradizionali o classiche
Tra le fonti di ispirazioni tradizionali, i Castelli hanno citato il colore bianco, il sipario superleggero e trasparente e la costruzione scenica e delle luci. Il risultato è quello che si vede nella foto qui sopra.
Anche la tecnologia ha rivestito un ruolo non secondario: “Non viene eliminata del tutto – hanno spiegato i due – ma farà la sua comparsa in tre grandi ellissi di sei e nove metri, tutte rivestite di luci e motorizzate, in grado di offrire al regista Stefano Vicario e al direttore della fotografia Mario Catapano una grande versatilità scenica e possibilità di movimento quasi infinite”.