Salvini in piazza contro il Conte-bis. Il saluto polemico
Bagno di folla per il leader della Lega Matteo Salvini a piazza Montecitorio
Bagno di folla per il leader della Lega Matteo Salvini a piazza Montecitorio. Come riporta Ansa, manifestanti ed elettori lo hanno seguito nel tragitto tra piazza Montecitorio e piazza Capranica dove c’è lo schermo della manifestazione. “Non mollare, Matteo, non mollare!”, gli gridano i sostenitori.
“Un saluto ai poltronari chiusi nel Palazzo, continuiamo a chiedere onore e dignità”, ha detto Salvini ai manifestanti contro la fiducia al governo Conte.
“In piazza c’è un pezzo di Italia che penso sia maggioranza nel Paese che chiede di votare. Oggi è plastica la divisione tra il Palazzo chiuso e l’Italia in piazza”, ha detto il leader della Lega. “L’onore e la dignità valgono mille ministeri. Non possono scappare dal voto all’infinito. Non parliamo del passato. Obiettivo è solo uno: vincere. Non permetteremo che tornino a Quota 100 e Fornero. E se proveranno ad aprire i porti allora li chiuderemo noi i porti. Faremo opposizione da sud a nord partendo da Bibbiano”.
Giorgia Meloni, a seguire: “Abbiamo fatto solo un errore. Questa mattina avremmo potuto tranquillamente riempire piazza del popolo. Abbiate rispetto di un popolo che si ribella alla truffa. Dicevate che ci sarebbero stati solo i parrucchieri. Siamo tutti parrucchieri contro i parrucconi. Mi piacerebbe sapere in quale paese esotico si è nascosto Alessandro Di Battista. I 5Stelle sono i peggiori voltagabbana che si siano mai visti. Scilipoti gli allaccia le scarpe. Questo è un vaffa-day ai 5Stelle”.
Meloni replica quindi a chi aveva detto che ci sarebbero state poche persone in piazza anche “perché è lunedì, giorno di chiusura dei parrucchieri”: “Allora siamo tutti parrucchieri – ribatte – abbiate rispetto di un popolo che si ribella”. In piazza con i due leader c’è anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, mentre i parlamentari di Forza Italia hanno scelto di fare opposizione al nuovo governo Conte dentro le Aule parlamentari.
IL DISCORSO DEL PREMIER CONTE