Prezzo del caffè diverso se sei uomo, donna o LGBT: polemica per l'iniziativa di un bar di Modica
Uno storico bar di Modica applica prezzi del caffè diversi per uomini etero, donne etero ed esponenti della comunità LGBT. Arcigay sul piede di guerra
Il caffè ha un prezzo per gli uomini, un prezzo per le donne e un altro prezzo ancora per gli esponenti della comunità LGBT.
Il caso in un bar di Modica
Accade a Modica, città della provincia di Ragusa e scrigno di capolavori del barocco siciliano, dove l’iniziativa di un barista ha scatenato un vespaio di polemiche.
Nello storico bar ‘Il Volo’ è stato affisso un menu del caffè con prezzi differenziati: donne 70 centesimi, uomini, 80 centesimi, LGBTQIA+ 75 centesimi.
Il cartello utilizza la dicitura LGBTQIA+ al posto della più comune e generica LGBT.
LGBTQIA+ sta per Lesbo, Gay, Bisex, Trans, Queer, Intersessuali, Asessuali e il simbolo ‘+’ finale sta a indicare che l’elenco è aperto a qualsiasi altro orientamento sessuale.
Almeno nella forma, dunque, il cartello cerca di essere il più inclusivo possibile. Il problema, però, è nel contenuto: fare prezzi differenziati è di per sé discriminatorio.
Sotto il profilo materiale, invece, ci sono almeno due illogicità di fondo. La prima: un uomo che facesse coming out sarebbe avvantaggiato perché risparmierebbe 5 centesimi, mentre una donna che facesse coming out sarebbe svantaggiata perché dovrebbe pagare 5 centesimi in più.
La seconda: i gay sono uomini, le lesbiche sono donne e così via discorrendo. La suddivisione proposta dal cartello non è dunque sensata.
Le proteste di Arcigay
La locale sezione dell’Arcigay è insorta. Così scrive sul suo profilo Facebook Emanuele Micilotta, consigliere nazionale di Arcigay e vice presidente di Arcigay Ragusa:
“Come funziona? Semplice. Andate al banco e consumate un bel caffè, poi dirigetevi in cassa per pagare il conto e dite che siete gay, transessuali, bisessuali, queer, ecc… e viene immediatamente applicato lo sconto”.
E ancora: “Mentre noi attivistə ci battiamo per far sì che già alle prossime elezioni vengano tolte definitivamente ai seggi le file ‘uomini’ e “donne’ per tutelate la comunità intersessuale e transessuale in giro c’è ancora chi discrimina visibilmente la comunità LGBTQIA+?”
“Vogliamo delle spiegazioni, delle scuse e soprattutto che quel cartello venga immediatamente rimosso”, conclude Micilotta.
Il barista si giustifica
“L’ho fatto in buona fede, io non ho niente contro nessuno. È una cosa scherzosa. Non sono omofobo”, si difende il titolare del bar intervistato dai giornalisti.
Il titolare stesso racconta la perplessità di una turista: “Una turista francese mi ha chiesto se era uno scherzo e le ho detto di no. Mi ha chiesto quanto avrebbe dovuto pagare e le ho risposto che, avendomi detto che era una donna, il caffè le sarebbe costato 70 centesimi”.