Orrore a Napoli, bimba di 9 anni con gambe e braccia spezzate: sfamata per anni dai fratellini
L'incredibile storia di Elsa, bimba di 9 anni salvata dagli assistenti sociali: ha braccia e gamba rotte, la colonna vertebrale è deformata
Una bimba con le braccia spezzate. La storia della piccola Elsa è diventata virale in poche ore. Ha appena 9 anni, ha gli arti fratturati e la colonna vertebrale deformata perché, da quando è nata, non ha mai dormito in un letto. A salvarla ci hanno pensato gli assistenti sociali della ‘Casa di Matteo‘, Onlus che opera a Napoli.
- La storia di Elsa
- 'La Casa di Matteo': di cosa si occupa la Onlus
- La denuncia del consigliere Borrelli
La storia di Elsa
A raccontare la storia della piccola Elsa è stato il ‘Corriere del Mezzogiorno’.
La piccola viveva in un piccolo comune dell’hinterland napoletano, in condizioni oscene.
Da quando è nata, lotta per la sopravvivenza: la sua colonna vertebrale è deformata perché non ha mai dormito in un letto, braccia e gambe riportano i segni di fratture scomposte mai curate.
Sembra che i genitori non la nutrissero neanche, a sfamarla sarebbero stati i fratelli: qualche biscotto e qualche avanzo.
Non è chiaro se Elsa sia affetta da una disabilità congenita o se sia il frutto delle violenze subite. Oggi però è salva, grazie all’intervento degli assistenti sociali della ‘Casa di Matteo’, Onlus di Napoli.
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‘La Casa di Matteo’: di cosa si occupa la Onlus
‘La Casa di Matteo’ (qui si può aiutare acquistando prodotti per i piccoli) è una realtà napoletana che si occupa di prendersi cura di bambini con gravi patologie che non hanno una famiglia che possa accudirli.
Si tratta di una Onlus che opera a Napoli.
La denuncia del consigliere Borrelli
Sulla sua pagina Facebook, il consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli, ha puntato il dito contro le istituzioni.
Prima, l’attacco alla scuola, rea di non aver “denunciato l’evasione scolastica, anche se la bambina non è mai andata in classe“.
Poi, l’affondo al sistema sanitario, che “non ha segnalato la sua mancata vaccinazione, anche il pediatra di base non ha mai visitato la piccola e non lo ha mai denunciato. Una falla inaccettabile nella rete sociale della terza città d’Italia”.