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Nel 2024 arriva il nuovo lavoro di assistente materna per aiutare le mamme nei primi mesi: in cosa consiste

Nascerà nel 2024 la professione di assistente materna, grazie a un investimento del governo: aiuterà le neo mamme nei primi mesi di vita del bambino

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I primi mesi di vita di un bambino possono essere molto difficili per i genitori, ed è per questo che dal prossimo anno nascerà la figura dell’assistente materna, una figura professionale che avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino.

Arrivano le assistenti materne

Grazie a un investimento del governo, che dovrebbe ammontare tra i 100 e i 150 milioni di euro, dal 2024 nascerà in Italia una nuova figura professionale, quella dell’assistente materna.

Chi svolgerà questa nuova professione avrà il compito di accompagnare le neo mamme nei primi sei mesi di vita del bambino, considerati quelli più difficili sia dal punto di vista dello stress fisico che per quello psicologico.

Nel 2024 arriva il nuovo lavoro di assistente materna per aiutare le mamme nei primi mesi: in cosa consisteFonte foto: iStock
Una donna con il suo bambino, in una immagine di archivio

Questa nuova figura professionale assisterà le madri non solo al telefono o in videochiamata, ma potrà recarsi direttamente al domicilio nel nuovo nascituro, così da poter supportare con modalità più dirette e funzionali i genitori.

La proposta del Governo

Come riportato da ANSA, l’idea di dar vita a questa nuova professione potrebbe essere presentata già durante il prossimo Consiglio dei Ministri, in programma per oggi – mercoledì 27 settembre – in occasione del colloquio sulla Nota di aggiornamento al DEF (Nadef), in cui vengono esaminati i principali ambiti di intervento della nuova manovra di finanza pubblica.

Questa nuova professione, che è in realtà già presente in altri Stati europei con tassi di natalità più alti del nostro, come Germania, Francia e Paesi scandinavi, per quanto possa apparire positiva nelle intenzioni dovrà comunque essere prima definita fin nei particolari.

A partire proprio dalla dicitura “materna”, che potrebbe far pensare a una misura che escluderebbe i padri. Bisognerà inoltre chiarire il percorso da compiere per poter diventare assistente, e come questo si differenzierebbe dalle professioni mediche e sanitarie che già si occupano di supportare le donne durante le fasi di pre e post parto.

Compensare la rete parentale

L’obiettivo di partenza di questa proposta sembrerebbe essere non tanto quello di fornire ulteriori supporti ai genitori del neonato, quanto di sopperire una lacuna che negli anni sta diventando sempre più grande nel nostro Paese, ovvero i rapporti parentali grazie ai quali era spesso possibile ottenere consigli e supporto per le neo mamme.

Una problematica presente in maggior concentrazione nelle città, dove lavoro, distanze e tempistiche hanno reso sempre più difficile la possibilità di affidare le cure del neonato a un parente, andando anche a gravare ulteriormente sui pediatri o sui consultori, sempre più depotenziati negli anni.

Bisognerà poi capire come (e se) questa nuova figura professionale potrà affiancarsi a ostetriche e puericultrici, quale percorso di studi dovrà intraprendere e quali saranno le disponibilità per le mamme. Nell’idea iniziale infatti, l’assistenza materna potrebbe essere un servizio a richiesta delle mamme, che disporrebbero di una ventina di ore per i primi tre mesi dalla gravidanza, estendibili fino a sei mesi.

neonato Fonte foto: 123RF
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