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Milano, donna aggredita nella propria casa: indagato cittadino americano 29enne dopo uno scambio di persona

La donna, salvata dal vicino 94enne, sarebbe stata aggredita da un americano di 29 anni con problemi psichiatrici

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Altro caso di tentata violenza a Milano. Questa volta la vittima sarebbe una donna di 44 anni, aggredita nella propria abitazione. I carabinieri hanno arrestato un uomo, inizialmente identificato come un gambiano di 23 anni, che si è rivelato essere un cittadino statunitense di 29. La confusa difesa dell’imputato potrebbe comportare una perizia psichiatrica.

L’aggressione in casa a Milano

Attorno alle 14 di giovedì un uomo sarebbe entrato, seguendo uno degli inquilini, in un palazzo di via Washington a Milano. Qui si sarebbe introdotto nell’appartamento in cui abita una donna di 44 anni, dottoressa di origini polacche.

L’intruso avrebbe aggredito la donna, tentando di abusare di lei. Le urla avrebbero attirato l’attenzione dei vicini, tra cui un novantenne armato di pistola, che hanno fermato l’assalitore.

Milano scambio di personaFonte foto: Tuttocittà
Via Washington, dove è avvenuta l’aggressione

Le forze dell’ordine sono quindi intervenute arrestandolo. La donna aggredita è stata poi portata in ospedale a causa delle ferite riportate durante l’aggressione. La prognosi per lei è di 14 giorni.

Lo scambio di persona

Quando i carabinieri hanno arrestato l’uomo responsabile dell’aggressione, non hanno trovato sulla sua persona nessun documento. Si sono fatti così rivelare il nome, e lo hanno identificato come un cittadino gambiano di 23 anni, irregolare.

Durante la mattinata di venerdì però, l’ex marito della vittima avrebbe trovato in casa il passaporto del presunto aggressore. Il documento ha rivelato che in realtà si tratterebbe di uno statunitense di 29 anni.

Stando a quanto dichiarato dall’avvocato del ragazzo, il padre dell’accusato avrebbe anche contattato il consolato americano, dato che non aveva più notizie del figlio da due giorni.

Le giustificazioni dell’imputato

Quando le autorità hanno verbalizzato le dichiarazioni dell’accusato, si sono subito accorte che qualcosa non andava. Il ragazzo dichiara che si è introdotto nell’edificio pensando fosse la stazione dei treni.

Avrebbe infatti un biglietto aereo che da Venezia lo riporterebbe a New York, negli Stati Uniti. Non si ricorderebbe poi come sarebbe finito nell’appartamento della donna aggredita, ma avrebbe dichiarato di non aver attaccato nessuno.

Si sarebbe infatti soltanto difeso da qualcuno che, a sua volta, lo avrebbe assaltato per primo. Alla luce di queste dichiarazioni il suo legale avrebbe dichiarato che l’imputato avrebbe problemi psichiatrici.

Una perizia lo chiarirà, intanto il ragazzo rimane in carcere, accusato di tentata violenza sessuale.

carabinieri-milano-violenza Fonte foto: ANSA
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