La storia dell'unico studente italiano in classe in una scuola di Bologna che finge di essere nato a New York
A Bologna, in una scuola elementare, c'è una classe con un solo alunno italiano: nessun problema coi compagni
A Bologna, in una classe delle scuole elementari Federzoni, più precisamente la 5°E, figura un solo alunno italiano. Dei 21 studenti della classe, infatti, 20 sono di nazionalità straniera.
- L'alunno italiano "a un certo punto si è inventato di essere nato negli Usa"
- L'alunno ha vissuto cinque anni in serenità insieme ai compagni di classe
- La maestra: "Volevamo far leggere Gianni Rodari a tutti e ce l'abbiamo fatta"
L’alunno italiano “a un certo punto si è inventato di essere nato negli Usa”
La maestra Francesca La Ganga, 50 anni (23 trascorsi in cattedra), al quotidiano La Repubblica ha spiegato la situazione, raccontando che il bimbo italiano, dopo aver notato che tutti i suoi compagni di classe sono stranieri, si è inventato pure lui una provenienza estera: “Tutti gli altri venivano da posti esotici così a un certo punto si è inventato di essere nato a New York, invece che a pochi metri dalla scuola”.
“Sulla carta è vero, abbiamo tanti alunni stranieri: nella mia quinta, tutti tranne uno – ha proseguito Francesca La Ganga -. Per me però sono tutti miei bimbi, italiani e uguali. Nella nostra scuola vengono da 28 Paesi diversi, solo nella mia classe se ne contano 9, ci sono bambini con genitori che vengono dalla Nigeria e dalle Filippine, dal Bangladesh o dal Marocco. Ma quando studiamo gli antichi romani vanno tutti molto fieri: “Ha visto, maestra, come siamo forti? Che bell’impero che avevamo?” Io sorrido, perché penso che in fondo è vero, abbiamo un grande mondo a disposizione”.
L’alunno ha vissuto cinque anni in serenità insieme ai compagni di classe
Alla Federzoni la classe a cui ha fatto riferimento la Maestra La Ganga non è un’eccezione. Ci sono altre quinte che, per quel che riguarda la presenza di studenti stranieri, toccano quota 88%.
Tornando alla 5°E, inizialmente la maestra pensava che i genitori del bimbo italiano avrebbero ritirato il figlio dalla classe dopo pochi giorni di scuola. E invece ciò non è accaduto: “La famiglia è stata aperta e collaborativa e lui ha vissuto questi 5 anni in serenità, insieme agli altri”.
La maestra: “Volevamo far leggere Gianni Rodari a tutti e ce l’abbiamo fatta”
La Ganga ha tenuto a sottolineare che alla Federzoni il programma è uguale a quello di tutti gli altri istituti e che in questo caso si può parlare davvero di modello di integrazione.
La maestra è molto fiera del lavoro svolto: “L’orgoglio oggi è che anche gli italiani stanno tornando. Nelle prossime 4 prime, il 32% dei bimbi è italiano. Questo vuol dire che i genitori del quartiere ci hanno capite, non eravamo pazze o strane. Volevamo solo far leggere Gianni Rodari a tutti e ce l’abbiamo fatta”.