La Lega diserta l'Aula mentre parla Giorgia Meloni, maggioranza spaccata sulla guerra: i possibili scenari
Giorgia Meloni parla in Aula e i banchi dei ministri della Lega sono vuoti: c'è una spaccatura sulla guerra? Le parole della premier e degli alleati
La maggioranza si spacca sulla guerra in Ucraina. È questa la tesi di molti degli esponenti dell’opposizione, dal Terzo Polo al Pd. Mercoledì 22 marzo, durante il suo intervento alla Camera relativo all’imminente Consiglio europeo, la premier Giorgia Meloni ha iniziato il dibattito senza i ministri della Lega sui banchi del Governo. Giuseppe Valditara, titolare del Miur, arriva un’ora dopo. Gli seguiranno Roberto Calderoli e Alessandra Locatelli, ma la miccia è già innescata. Quali sono i possibili scenari.
La reazione di Giorgia Meloni e di Fdi
Giorgia Meloni, incalzata dai giornalisti a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha risposto in merito alle posizioni della Lega sull’Ucraina, che non sarebbero allineate a quelle di Fratelli d’Italia, come dimostra l’assenza sui banchi dell’Esecutivo durante l’intervento in Aula della premier: “Francamente non mi preoccupano. Al di là delle posizioni espresse per lavorare su una posizione alla quale tutti lavoriamo, ovvero la fine del conflitto, ho detto come la penso: non c’è nell’attuale contesto misura più efficace di garantire un equilibrio tra le forze in campo”.
Sul tema interviene anche il senatore Luca Ciriani, ministro per i Rapporti col Parlamento in quota Fratelli d’Italia, che al ‘Corriere della Sera’ sottolinea che “non c’è mai stato un fronte aperto con Forza Italia e non c’è un fronte aperto con la Lega. Il Governo è in armonia, so che fa poco notizia, ma è la verità”:
La premier Giorgia Meloni
La posizione della Lega
Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, ha invece spiegato che i ministri del Carroccio non erano presenti in Aula perché hanno avuto “altri impegni”, non sono stati a casa “a girarsi i pollici. Ho sentito Giancarlo Giorgetti (ministro dell’Economia, ndr) ed era impegnatissimo sulle crisi bancarie. Comunque il gruppo c’è e anche il rappresentante della Lega al Governo, visto che è presente Valditara. Non c’è nessun problema politico”.
Lo stesso Valditara, ministro dell’Istruzione, è stato poi raggiunto dal ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, e da Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità.
Durante il dibattito con la premier, ha parlato un solo deputato della Lega: Stefano Candiani.
Quest’ultimo ha dichiarato, in Aula, che la Lega si aspetta che l’Italia “sia consapevole del ruolo che può giocare in Europa. Abbiamo verificato che in queste situazioni di stress, come il Covid e la guerra ucraina, la politica europea spesso risultasse disallineata” rispetto alle esigenze reali. Quindi, la stoccata: “Spesso ci mettiamo al tavolo, ma non partecipiamo alle direttive europee” come quelle “sull’efficientamento energetico degli edifici”.
Poi l’invito a Giorgia Meloni ad assicurare Bruxelles che “l’Italia che va in Europa non è quella” di una parte “che la rappresenta nel Qatargate. Quella che ci va è quella con le mani pulite”.
Le accuse dell’opposizione
Tra chi sente scricchiolare la maggioranza c’è Carlo Calenda, leader di Azione ed esponente del Terzo Polo, che su Twitter scrive: “Lega assente dai banchi del Governo. L’intervento di ieri in Senato del capogruppo contro la linea della Meloni sull’Ucraina. Questo Esecutivo è già in crisi. Per le ragioni sbagliate“.
Incalza Irene Tinagli, eurodeputata del Pd, che a Omnibus (La7) dichiara: “Non stupiscono le posizioni filo russe della Lega perché non sono una novità: la premier Meloni sa che all’interno della sua maggioranza ci sono posizioni differenti e che la loro grave spaccatura sulla guerra in Ucraina rappresenta un punto che ci indebolisce molto nel rapporto con l’Europa”.
Nel frattempo, la guerra in Ucraina prosegue con nuovi bombardamenti a Sumy.