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L'infermiera Rossella Nappini uccisa a Roma, fermato il suo ex compagno: l'aveva aspettata dentro casa

Un ex compagno dell'infermiera Rossella Nappini uccisa a Roma è stato fermato dalla polizia: avrebbe accoltellato la donna nell'androne di casa

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Un 45enne marocchino è stato fermato per l’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera uccisa lunedì 4 settembre con una serie di coltellate nell’androne di un palazzo a Roma. L’uomo, in passato, aveva avuto una relazione con la vittima. Secondo le prime ricostruzioni, il presunto killer l’avrebbe aspettata dentro casa della madre, con cui viveva la donna.

Il rapporto tra la vittima e il presunto killer

Secondo quanto riferito dall’Ansa, l’uomo fermato per l’omicidio di Rossella Nappini era un suo ex.

A bloccarlo sono stati i poliziotti della Squadra mobile di Roma.

infermiera uccisaFonte foto: ANSA
Il cadavere dell’infermiera Rossella Nappini, portato via dalla Polizia mortuaria

Subito dopo l’omicidio, diverse persone erano state ascoltate in Questura per ricostruire la vita della vittima, uccisa con oltre 20 coltellate nell’androne di una palazzina in via Giuseppe Allievo, nel quartiere romano Trionfale.

La posizione del 45enne marocchino è ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Secondo l’Adnkronos, sarebbe stato trasferito nel carcere Regina Coeli di Roma.

La donna, separata e con due figli, viveva a casa della madre anziana. Proprio lì l’avrebbe aspettata l’uomo: per questo gli sarebbe stata contestata l’aggravante della premeditazione.

LaPresse scrive che la situazione, inizialmente tranquilla sarebbe trascesa poco dopo, quando i due sarebbero usciti. La mamma della vittima avrebbe raccontato agli investigatori che il 45enne appariva come un tipo tranquillo e premuroso.

Il ricordo degli amici

Tanti i post sui social per ricordare l’infermiera Rossella Nappini.

Una donna “forte e solare“, scrive una collega.

Un’amica speciale“, scrive chi la conosceva bene.

Da infermiera, aveva vissuto in prima linea l’emergenza Covid. Su Facebook ricordava di “utilizzare la mascherina in tutto e per tutto” e di “lavarsi spesso le mani” nel nome del “saper vivere nel rispetto dell’altro”.

Proprio su Facebook, nel 2016 aveva scritto di essersi fidanzata:Lui è speciale. Ho sempre avuto uomini speciali“. E poi si rivolge a un uomo del suo passato che però non nomina. “Rimarrà sempre nel mio cuore per tutta la felicità che mi ha regalato. Ti chiedo ancora scusa – scriveva – ma non eravamo pronti“.

Il cordoglio dell’ospedale dove lavorava

Immediato anche il cordoglio, unito allo sgomento, del personale dell’ospedale San Filippo Neri, dove lavorava l’infermiera: “È stata uccisa una donna, ancora una volta. Questa donna era una nostra infermiera, lavorava all’ospedale San Filippo Neri. Era parte integrante della nostra comunità ed è doveroso che tutta la ASL Roma 1 si unisca simbolicamente nel cordoglio – insieme al Commissario Quintavalle e alla Direzione Aziendale – e nella espressione di ferma condanna della violenza, in ogni sua forma”. Questo il post su Facebook dell’Asl Roma 1 e dell’Ospedale San Filippo Neri.

“Un femminicidio – prosegue il post – non è mai solo un episodio di cronaca. Per questo non dobbiamo mai cedere alla banalizzazione di un simile dramma ma restare vicini a questa famiglia e a quella di tutte le vittime. Non esistono motivazioni reali per simili gesti, si tratta di una barbarie che dovrebbe farci riflettere e vergognare tutti”.

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