Il bonus mamme Inps 2024 esclude colf e impiegate a tempo determinato: fuori metà delle lavoratrici italiane
Colf e lavoratrici con contratti a tempo determinato (quasi il 40% in Italia) restano escluse dal bonus mamme 2024
Al via le richieste per il bonus mamme Inps 2024, l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Bilancio per le lavoratrici con almeno 2 figli. Ma dalla platea di beneficiarie restano escluse le colf o lavoratrici domestiche e le dipendenti con un contratto a tempo determinato. La platea si riduce così a 700mila donne.
- Bonus mamme Inps 2024: le colf escluse a priori
- Fuori anche chi è assunto a tempo determinato
- Nessun bonus mamme Inps per le lavoratrici autonome
Bonus mamme Inps 2024: le colf escluse a priori
Il bonus mamme 2024 spetta alle donne, con almeno 2 figli, impiegate nel settore pubblico o privato (e in campo agricolo) con un contratto a tempo indeterminato.
Tra le lavoratrici del settore privato restano escluse le colf, seppur il contratto di lavoro domestico è per sua natura a tempo indeterminato.
Il lavoro domestico rappresenta l’8% della forza lavoro in Italia
Si parla, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del lavoro, di circa l’8% degli oltre 23 milioni di occupati in Italia. Di cui 850mila con regolare contratto.
Appare come un controsenso che i lavoratori domestici siano esclusi dal bonus statale considerato che, seppur negli ultimi anni sia aumentata la presenza maschile nel settore, circa l’86% delle colf impiegate in Italia è donna.
Fuori anche chi è assunto a tempo determinato
L’esonero contributivo previsto dal bonus mamme è riservato esclusivamente alle lavoratrici assunte con un contratto a tempo indeterminato.
Eppure, le donne in Italia occupano solo un terzo dei nuovi impieghi a tempo indeterminato. E su 100 lavoratrici, rileva il Rapporto Terziario & Lavoro dell’Ufficio studi di Confcommercio, 31 hanno un contratto a tempo determinato.
Dati confermati da un report di Save The Children che evince che per le donne la maggior parte degli inserimenti avviene a tempo determinato (38,1%), con contratti di lavoro stagionali (17,7%) e in somministrazione (15,3%).
Nessun bonus mamme Inps per le lavoratrici autonome
Escluse dal bonus anche le imprenditrici e lavoratrici autonome e con partita Iva, tra le categorie meno tutelate in quanto non hanno la possibilità di godere di ferie, permessi e malattia.
Resteranno fuori dal bonus mamme, seppur in Italia raggiungono il numero di 1.469.000 lavoratrici, la cifra maggiore tra i paesi dell’Unione Europea.
Si tratta, per lo più, di lavoratrici con un alto grado di istruzione: il 41,1% è laureata, contro il 21,4% dei colleghi uomini.